Il Casone Montelame potrebbe ospitare il primo centro di salvaguardia delle razze autoctone in Italia

Il primo “Centro di salvaguardia e la valorizzazione delle razze autoctone italiane a rischio estinzione” potrebbe essere piemontese. E’, infatti, questo l’indirizzo che l’Ente Parco del Ticino e del Lago Maggiore aveva indicato come destinazione per l’area del Casone Montelame. Un unicum in Italia per la salvaguardia del germoplasma animale autoctono, offrendo nuove opportunità di studio, di finanziamenti per la ricerca, di sviluppo di una nuova forma di turismo ancora poco presente in Italia ma già diffusa in altri Paesi europei, di riconoscimenti e accreditamenti regionali, nazionali e internazionali, di visibilità nei confronti della comunità scientifica e del pubblico in generale.

Un progetto importante, che implica il recupero del Casone, su cui ho chiesto rassicurazioni alla giunta rispetto alla volontà di perseguire l’obiettivo fissato dal Consiglio di Amministrazione dell’Ente nel 2017.  L’assessore al Territorio ha confermato la volontà del rinnovato direttivo di perseguire tale percorso, come testimonia l’approvazione degli atti d’indirizzo per l’utilizzo dell’area con tale finalità, ed ha aggiunto che sono state avanzate anche proposte alternative, anche sostenute da alcune amministrazioni locali. Su queste ultime riteniamo sia opportuno che l’Ente apra un confronto pubblico, che coinvolga in particolare il territorio di riferimento, per valutare quale sia la migliore destinazione per l’area del Casone Montelame ritenuta, secondo lo stesso assessore, di cruciale importanza nel quadro della complessiva valorizzazione del Parco del Ticino e del Lago Maggiore.

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