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Il punto sulla campagna vaccinale in Piemonte: ecco i dati che evidenziano le criticità su cui intervenire 

Da inizio pandemia chiediamo un aggiornamento puntuale dei dati su contagi e vaccinazioni. Oggi, finalmente, su richiesta del Gruppo del PD, il commissario alla campagna vaccinale Rinaudo ha portato in Commissione Sanità un report sulla progressione del piano vaccinale. Un punto di partenza importante, anche se sarebbe preferibile che i dati venissero diffusi quotidianamente e in formato operabile come fa il Governo.

In Piemonte da oltre un anno esistono solo le veline ufficiali della giunta, nemmeno noi consiglieri di minoranza abbiamo accesso ai dati e per assolvere le nostre funzioni di verifica e controllo per cui ci riferiamo all’apposito cruscotto ministeriale.

Peccato che, come accaduto in questi giorni, al minimo tentativo di contraddittorio (leggi l’articolo qui) la Giunta si sia chiusa  a riccio con un atteggiamento da lesa maestà che non ha alcun senso. Qui non si tratta di fare classifiche da campionato, il Piemonte ha delle performance nella media a livello nazionale ma non è con la politica degli annunci che si risolvono i problemi che sono sotto gli occhi di tutti.

Se vogliamo migliorare dobbiamo riconoscere debolezze e criticità del sistema, invece, da un anno sembra che in Piemonte vada tutto bene. Purtroppo non è così come ha confermato il dott. Rinaudo questa mattina in commissione lamentando poca disponibilità di dosi, indicazioni non sempre chiare sulle categorie da vaccinare e come dimostra il fatto che le 20.000 dosi al giorno sono ancora lontane. Siamo perciò convinti che non sia solo un problema di dosi disponibili, ma di personale da reclutare e organizzazione sul campo, soprattutto nei giorni in cui il Governo chiede uno sforzo maggiore e anche le 20.000 rischiano di rivelarsi insufficienti con l’arrivo di Johnson & Johnson. Servirà una capacità di 36.000 somministrazioni giornaliere. E in questo caso è stato il dott. Presti a confermare che per raddoppiare la performance servirà triplicare gli sforzi organizzativi e serve, necessariamente maggiore personale

Ecco perché è fondamentale fare il punto sugli operatori che possono aumentare le somministrazioni giornaliere. Non sono ancora disponibili, purtroppo, i numeri delle adesioni dei medici in pensione, che arriveranno lunedì, mentre restano relativamente basse le adesioni dei Medici di medicina generale, solo 1.250 circa su quasi 3.000 totali. Di questi 800 hanno dato disponibilità ad andare nei centri vaccinali e 450 circa a vaccinare nei propri studi. Ci auguriamo che questi numeri aumentino nelle prossime settimane e che si traducano in un impiego effettivo perché continuiamo a raccogliere molte segnalazioni di mancato coinvolgimento.

Abbiamo inoltre posto il tema importante dello spreco delle dosi di vaccino perché continuiamo a ricevere segnalazioni di situazioni in cui si è costretti a gettare alcune dosi a fine giornata perché alcune persone non si presentano.  Siamo stati rassicurati sul fatto che tramite l’overbooking e la panchina lunga le dosi non vengano sprecate, ma utilizzate nella giornata successiva, ad eccezione di quelle di Pfizer che non possono essere conservate. Ma proprio per questo, per evitare di sprecare anche una sola dose riteniamo sia utile mettere in campo, anche in Piemonte, il sistema delle  “liste di riserva” di volontari disponibili a raggiungere il centro vaccinale in un tempo ristretto

C’è poi anche il tema della popolazione carceraria. Nonostante il commissario Figliuolo abbia comunicato con chiarezza che la popolazione carceraria è tra le categorie prioritarie previste dal piano vaccinale oggi il dott. Rinaudo ha ribadito che dagli atti ufficiali si interviene solo in casi particolari. Ci auguriamo che al più presto si faccia chiarezza nella direzione indicata dal garante regionale Bruno Mellano che, correttamente, rivendica la vaccinazione di tutta la popolazione carceraria.

 

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