Oggi la maggioranza ha approvato l’ennesimo aumento relativo al piano finanziario della Città della salute di Novara: altri 100 milioni di euro dopo il precedente aumento di pari entità. Sarà la volta buona? Crediamo nella necessità di andare avanti con l’opera ma non possiamo non denunciare 5 anni di errori di valutazione, di scelte sbagliate, di incertezze, ripensamenti e consulenze. La giunta Cirio prova a cancellare tutto con un provvedimento che non porta a nulla se non all’esplosione della spesa.
Dando il via all’iter nel 2019, con un piano economico approvato e finanziato dalla maggioranza di centrosinistra per un totale di 320 milioni di euro e una rata fissata a 18 milioni per 23 anni, oggi staremmo discutendo dell’avanzamento lavori. Invece, ci ritroviamo punto e a capo ma con una spesa complessiva di 530 milioni di euro e 35 milioni all’anno di rata per 30 anni.
Resto favorevole, così come i miei colleghi del Gruppo del Partito Democratico, all’opera che, non solo ho difeso e sostenuto in ogni passaggio ma ritengo fondamentale e strategica per il territorio, ma non posso condividere il percorso scelto dal Presidente Cirio, dall’assessore Icardi e dalla maggioranza tutta.
Sono stati 5 anni di annunci e millantati risparmi, di superficialità e responsabilità scaricate sulla stazione appaltante (l’AOU Maggiore della Carità di Novara). Mi auguro che sia la volta buona, che davvero il nuovo piano finanziario sia appetibile sul mercato. Ritengo, però, che chi ha governato il Piemonte dal 2019 ad oggi abbia dimostrato tutti i suoi limiti. Sarebbe bastato ascoltare la nostra proposta di strutturare una stazione unica appaltante centralizzata e specializzata per supportare le aziende sanitarie e ospedaliere sui grandi appalti. Una funzione necessaria che il Partito Democratico ha inserito nel suo programma elettorale e si propone di realizzare nella prossima legislatura.