Sanità penitenziaria: una relazione per affrontare le criticità del sistema

Il primo risultato è l’impegno dell’assessore Icardi per la costituzione dell’Osservatorio regionale 

“Nelle carceri piemontesi i problemi legati alla sanità sono gravi ed evidenti. Il lavoro del gruppo istituito in Commissione Sanità li ha messi nero su bianco”. Il vicepresidente della IV Commissione, Domenico Rossi, è intervenuto oggi in aula presentando la Relazione del gruppo di lavoro sulla sanità penitenziaria in Piemonte.

“Servono investimenti per superare il sottodimensionamento e il forte turnover del personale a partire dai medici e infermieri, ma anche degli psicologi che si accompagna a quello della polizia penitenziaria; il tema deflagrante del disagio psichiatrico per cui servono al più presto investimenti seri; la necessità di migliorare la comunicazione e la collaborazione tra carcere e rete sanitaria esterna per favorire davvero il reinserimento. Sono solo alcune delle questioni non più rimandabili” spiega Rossi.

“Un primo risultato ottenuto grazie alla relazione è l’impegno preso dell’assessore Icardi nella sua replica per la costituzione di un Osservatorio regionale con poteri decisionali e strategici che i soggetti ascoltati durante le audizioni in commissione hanno indicato come fondamentale per migliorare le condizioni dei detenuti e mettere in relazione il sistema sanitario regionale con quello penitenziario” sottolinea Rossi. 

“Le criticità che caratterizzano il sistema sanitario nazionale – conclude il vicepresidente della commissione sanità – sono le stesse che si riscontrano dentro le mura di un carcere: in ogni caso sono i più fragili a pagare il prezzo più alto. La differenza è che in un ‘mondo chiuso’ le conseguenze sono estremamente più gravi perché i detenuti non hanno alternative al servizio pubblico”.

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