Il 7,5% del PIL alla Sanità: una scelta necessaria e non più derogabile

Fissare almeno al 7,5% del PIL il finanziamento del Sistema Sanitario Nazionale è la condizione necessaria per salvare la sanità pubblica e la dimostrerebbe che abbiamo imparato dalla pandemia. Diversamente significa andare consapevolmente, al di là delle dichiarazioni di principio, verso una privatizzazione del sistema, dove solo chi ha le risorse adeguate riesce a curarsi. Gli altri rinunciano. Una discriminazione inaccettabile.

E’ una condizione necessaria, ma non sufficiente, perché servono altri interventi, legati alla conoscenza, all’innovazione tecnologica e organizzativa e a un rinnovato patto con gli operatori del settore.

Per questo nei mesi scorsi abbiamo depositato come gruppo PD una proposta di legge al parlamento proprio su questo argomento e oggi abbiamo votato favorevolmente alla proposta della Giunta simile a quella che altre regioni hanno presentato dopo aver elaborato un testo comune in Conferenza Stato-Regioni.

Mi auguro che il governo, che ad oggi prevede un finanziamento pari al 6,1% nel 2026, recepisca la richiesta che arriva in maniera trasversale dalle regioni e cambi rotta mettendo al centro delle sue politiche il diritto alla salute.

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