Cirio e la Lega silenziano i territori e abbandonano il VCO: contro il parere di sindaci, medici, parti sociali ed esperti scelgono la strada dei due ospedali 

“Se Cirio e la Lega avessero portato avanti il progetto dell’ospedale unico, oggi avremmo potuto essere a Ornavasso, nel VCO, ad inaugurare una struttura moderna e all’avanguardia. Invece, siamo di nuovo al punto di partenza solo perché il presidente non ha avuto la forza di fare la cosa giusta e ha preferito gli equilibri interni di coalizione al bene dei cittadini. Ma il prezzo di questa “non scelta” lo pagheranno i cittadini del VCO”. E’ l’amara considerazione del vicepresidente della commissione sanità a Palazzo Lascaris, Domenico Rossi, al termine del consiglio straordinario dedicato alla rete ospedaliera del VCO tenutosi nella mattinata di oggi.

“Alla fine del 2017 grazie al lavoro della giunta e della maggioranza guidata da Sergio Chiamparino il puzzle per un nuovo ospedale unico a Ornavasso era completo, dopo decenni di discussioni: c’era la condivisione dei Sindaci del territorio, il progetto e persino i finanziamenti pubblici necessari. Oggi Cirio, la sua giunta, la maggioranza buttano nel cestino un lavoro durato anni” incalza Rossi.

Con la proposta contenuta nella PDCR 292, infatti, la destra affonda l’ospedale unico e vira verso la ristrutturazione degli attuali Presidi Ospedalieri di primo livello di Verbania e Domodossola. “Una scelta contro ogni logica: contro il parere negativo di sindaci, sindacati, associazioni di categoria, ordine dei medici, esperti del settore e persino contro gli studi commissionati dalla stessa Regione” dichiara il consigliere Dem.

“Parlano tanto di centralità dei territori, ringraziano i medici, ma poi non permettono loro nemmeno di parlare. Ci hanno negato le audizioni, poi hanno negato il consiglio aperto. Ecco perché oggi abbiamo dato voce a tutti coloro che Cirio e la Lega hanno chiuso fuori dal palazzo. Abbiamo letto le loro dichiarazioni perché il Consiglio non è la sede del partito che vince le elezioni, ma la casa di tutti i piemontesi”, aggiunge Rossi, “e per questo abbiamo depositato più di 100 emendamenti per esprimere la nostra forte contrarietà al mantenimento dei due ospedali. Una scelta antistorica e incapace di rispondere ai bisogni di salute di quel territorio, come dimostrano l’aumento della mobilità passiva, l’esodo dei sanitari e il massiccio ricorso ai gettonisti” aggiunge Rossi.

“E’ un cortocircuito dovuto alla posizione della Lega, storicamente contraria all’ospedale unico, a cui il presidente, la giunta, gli alleati non hanno avuto la forza politica e il buonsenso di dire semplicemente che si tratta di una posizione insostenibile. Ecco perché la giunta non si prende la responsabilità di scegliere e scarica sul consiglio regionale ogni responsabilità come mai era accaduto nella storia di Palazzo Lascaris” aggiunge Rossi sottolineando che “per questo il dibattito sull’ospedale della provincia più piccola del Piemonte diventa molto rilevante. Non solo perché ogni cittadino di questa regione, ogni territorio è meritevole delle stesse attenzioni, ma anche perché rivela il modus operandi di chi governa la nostra regione: amministratori incapaci di prendere decisioni difficili, di assumersi responsabilità, di mettersi davvero in ascolto del territorio”. 

 

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