Una legge per favorire la partecipazione anche in Piemonte: comincia il percorso della Pdl 213

“Comincia oggi, con le prime determinazioni in commissione che hanno definito le audizioni che si chiuderanno il 4 novembre,  il percorso della proposta di legge per la promozione della partecipazione all’elaborazione delle politiche regionali e locali. Un testo che, una volta approvato, colmerebbe un gap normativo rispetto ad altre Regioni, allo Stato e all’Unione Europea ma, soprattutto, favorirebbe processi partecipativi per le opere e le iniziative strategiche del nostro territorio” dichiara Domenico Rossi, primo firmatario della Pdl 213

“Si tratta anche di una risposta necessaria alla crisi della rappresentanza e a una società sempre più complessa. L’ho imparato anche nei decenni di impegno nel mondo del terzo settore: la democrazia non sta in piedi solo sulle regole formali, ma necessita di impegno diretto, di partecipazione e di condivisione. E perché questo possa avvenire è necessario che le istituzioni amplifichino le occasioni di ascolto e di dialogo” afferma il consigliere Dem. 

“Sono ormai molti gli esempi in Italia e in Europa che confermano come un processo decisionale partecipato favorisca la buona riuscita di un’opera pubblica, riducendo i conflitti, scongiurando contrarietà a posteriori e aumentando il livello di condivisione dei cittadini rispetto alle scelte dei decisori politici” prosegue Domenico Rossi. “Occorre sgombrare il campo dall’ipocrisia del finto ascolto di facciata e attivare modelli capaci di mettere il decisore pubblico nella condizione di prendere atto degli interessi degli attori coinvolti e dei cittadini così da costruire un confronto autentico sulla scelta da effettuare a partire da quelle che hanno un maggiore impatto sociale ed ambientale sulle comunità: pensiamo, ad esempio, ai grandi investimenti sull’edilizia sanitaria o alle opere infrastrutturali. Occorre farlo con metodi e tecniche oramai sostenute da una letteratura importante e affiancati da professionisti.” aggiunge Rossi.

Obiettivi che la proposta di legge persegue con una copertura di 390 mila euro nel biennio 2023-2024  per la promozione di specifici strumenti. “Il testo prevede un Programma annuale della partecipazione, con cui si identificano le iniziative per le quali si intende attivare il processo, e istituisce il Garante dei processi partecipativi, che vigila e supervisiona i diversi progetti coadiuvando la Giunta regionale” spiega il consigliere Democratico. “Si introducono – prosegue Rossi –  alcune forme partecipative come il Citizen meeting e il Town meeting, ma soprattutto il Dibattito Pubblico, un istituto fondamentale e sperimentato a livello nazionale e in altri Paesi europei, come la Francia, da oltre vent’anni”.

Proprio quest’ultima modalità è stata introdotta all’art. 22 del nuovo Codice dei contratti pubblici, Trasparenza nella partecipazione di portatori di interesse e dibattito pubblico. “Mi auguro che la maggioranza accetti la sfida di costruire insieme una legge utile e condivisa per il Piemonte” conclude Rossi ricordando alcuni esempi: “A livello locale sono tanti gli esempi di opere su cui avremmo potuto attivare processi partecipativi: penso al progetto della nuova tangenziale Novara-Vercelli; al progetto di raddoppio dello scalo del Boschetto a Novara con le criticità sollevate dagli abitanti del quartiere San Rocco e non solo, oltre alle perplessità di alcuni operatori del settore. Ma penso anche al riutilizzo dell’area del vecchio Ospedale Maggiore”.   

 

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