“Dovrebbe essere chiaro a tutti che non siamo di fronte a una crisi episodica, al contrario stiamo cominciando a pagare il conto dei cambiamenti climatici ed è un conto strutturale. Ci saranno, infatti, anni in cui pioverà di più ma la tendenza resterà quella di quest’anno, con i ghiacciai sempre più in ritiro e meno acqua a disposizione”. Dichiara il consigliere regionale Domenico Rossi che oggi ha presentato un’interrogazione urgente (puoi leggerla qui) all’assessore competente sulle azioni messe in campo dalla Regione per il monitoraggio delle reti e la riqualificazione delle stesse per limitare le perdite idriche.
“Non è una crisi che si risolve invocando la pioggia, né chiedendo solo più responsabilità ai cittadini. Così come non sarà sufficiente realizzare nuovi invasi. Occorre un cambio di paradigma” aggiunge il consigliere Dem.
“C’è un’urgenza da cui partire – spiega Rossi – quella di riparare la rete idrica: è scandaloso, infatti, che si perda circa il 50% dell’acqua immessa nelle tubature. Ma non sarà sufficiente. La crisi di oggi deve spingerci ad andare oltre. Occorre puntare sul modello circolare per metterci nelle condizioni di non usare l’acqua potabile dove non serve e quindi fare un ragionamento serio sui depuratori. Non solo, serve il coraggio di rivedere i modelli che ci hanno portato fino a qui, a partire dall’agricoltura intensiva che ha necessità di quantità d’acqua che forse non sono più sostenibili.”
Nella risposta odierna (leggi il testo qui) l’assessore Marnati ha elencato una serie di incontri, tavoli, riunioni, ma anche di progetti, investimenti ed interventi. Nello specifico l’assessore riferisce di 60 interventi finanziati, grazie al Fondo europeo per lo Sviluppo e la Coesione e al cofinanziamento dei gestori, per un totale di 88 milioni di euro per migliorare la rete idrica e fognaria: di questi solo 7 progetti, per un importo complessivo di circa 5,3 milioni di euro, sarebbero però finalizzati a ridurre le perdite idriche.
Ora si guarda al PNRR che ha una misura specifica per questi interventi, ma i progetti sono ancora in valutazione presso il Ministero.
“Questa interrogazione ci dice che buona parte delle risorse è arrivata da fondi europei. Ma è evidente che i gestori debbano fare di più su questo aspetto e auspico che gli enti locali, soci dei vari enti gestori, sollecitino costantemente nuovi interventi di riparazione e ammodernamento.” conclude Rossi.