Il mese di gennaio appena trascorso è stato il quarto gennaio più secco degli ultimi sessantacinque anni e il secondo più caldo, con un’anomalia di temperatura compresa fra +1 e +3 C° rispetto al clima del periodo 1991-2020, a cui segue una scarsità delle precipitazioni diffusa in tutto il Piemonte. E’ quanto è stato dichiarato ieri, in commissione Ambiente, dal direttore di @Arpa Piemonte.
Sono infatti sessantotto i giorni trascorsi dall’ultima volta che la nostra regione ha visto cadere qualche millimetro in più di pioggia, mostrando un deficit delle precipitazioni tra il 90% e il 95% su tutto il bacino piemontese.
Per quanto la situazione non tocchi ancora livelli emergenziali, si presenta come molto complessa.
Anche la portata media mensile d’acqua di alcuni bacini registra diversi scarti significativi rispetto al valore medio mensile storico, mentre quanto al volume invasato nel Lago Maggiore registra circa un terzo del valore medio per il periodo.
Alla luce di questi dati preoccupanti la convocazione del consiglio regionale aperto, prevista per lunedì, sul tema dell’emergenza climatica, acquisisce ancora più importanza per assumerci immediatamente impegni concreti da applicare alla nostra regione, sia in tema di sostenibilità e di bioeconomia, sia per mettere a punto strategie utili per la conservazione di una risorsa così preziosa ed esauribile come l’acqua, la cui scarsità mette a dura prova anche tutto il comparto agricolo.
Per questo presenterò una mozione che chieda alla Regione di attivarsi immediatamente alla predisposizione di un piano volto alla tutela del suolo, della biodiversità e alla riduzione delle emissioni di CO2 (…di cui Torino ha il triste primato in Italia).
Qui è possibile consultare le slide di Arpa: