“Il Covid ha fatto deflagrare una situazione presente nella nostra società. Angoscia e paura caratterizzano, purtroppo, il nostro tempo, soprattutto tra i più giovani. Il futuro, già prima del Covid, per tanti motivi, aveva assunto segni di incertezza e, per troppi, da promessa si è trasformato in minaccia.
La pandemia rende urgente un intervento che deve provare a dare una risposta al crescente disagio esploso in questi due anni di pandemia e denunciato più volte e con forza da medici, pediatri e psicologi. Per questo la Proposta di Legge Istituzione della figura dello psicologo di base territoriale (puoi leggere il testo integrale qui), a prima firma del collega Daniele Valle, che ho sottoscritto con convinzione, rappresenta uno strumento fondamentale e non rinviabile” dichiara il vicepresidente della Commissione Sanità, Domenico Rossi.
“E’ assodato, ormai, che la salute di un individuo e di una comunità debba essere valutata tenendo conto anche il benessere psicologico, perciò anche i servizi del sistema sanitario devono tenerne conto” prosegue Rossi.
“L’incremento di richieste di aiuto e assistenza registrate nell’ultimo anno dimostrano la necessità di inserire la figura di uno Psicologo di Base nel Distretto Socio Sanitario per l’attività di assistenza primaria” chiarisce il consigliere Dem precisando che “proprio la sinergia con medici di famiglia e pediatri rappresenta il valore aggiunto necessario per intercettare il malessere e programmare per tempo il supporto psicologico necessario”.
In tal senso i fondi del PNRR potrebbero essere decisivi. “Tali risorse non possono e non devono essere destinate soltanto alla ristrutturazione di immobili, bensì ad una vera e propria riforma dei servizi offerti al cittadino. Pensiamo ad esempio alle Case di Comunità che potrebbero essere il luogo ideale per ospitare la figura dello psicologo di base territoriale” spiega Rossi.
“Se è vero che sono soprattutto gli adolescenti e i minorenni ad aver sofferto della distorsione dei rapporti sociali dovuti alla pandemia – conclude il vicepresidente della IV Commissione – secondo diversi studi più del 50% della popolazione ha riscontrato ripercussioni sul proprio stato emotivo. Intervenire per tempo, come hanno già fatto regioni come Lombardia, Campania e Lazio, significa prevenire drammatiche ricadute sociali e costi per il servizio sanitario”.
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