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Gravissimo rimettere le slot nei bar. Pronto un emendamento per superare il conflitto interpretativo

I danni della nuova legge sul Gioco d’azzardo patologico voluta da Cirio e la Lega non si fermano. In questi giorni è stata resa nota la posizione di Agenzia delle Dogane e Monopoli che, accettando l’interpretazione avanzata dai legali di un esercente, ritiene che anche i bar possano reinstallare le slot, qualora queste fossero già presenti all’entrata in vigore della precedente norma approvata nella scorsa legislatura guidata dal centro-sinistra, in base alla quale le macchinette erano state eliminate da tutti gli esercizi vicini ai luoghi sensibili.

Un’interpretazione di questo tipo è inaccettabile, poiché riporterebbe la stessa situazione ante 2016: un’offerta sempre più pervasiva e dilagante che, come ormai acclarato aveva fatto aumentare la domanda e di conseguenza patologie e rischi collegati al gioco.

L’esclusione delle macchinetta dai bar era una precisa volontà del legislatore, condivisa in Consiglio Regionale al termine di una lunga battaglia condotta in aula dalle opposizioni. Il Piemonte resta per ora l’unica regione in Italia in cui le slot non possono tornare nei bar e questa condizione va difesa (leggi qui). 

Se la dicitura presente in legge crea qualche dubbio interpretativo è necessaria una modifica legislativa che chiarisca in maniera inequivocabile la faccenda. Nelle prossime ore presenteremo un nostro emendamento così da eliminare ogni dubbio.

Resta anche da approfondire come mai la Regione scriva riportata nelle FAQ di aver condiviso con Agenzia delle Dogane questa interpretazione mentre la stessa Agenzia smentisce che questo sia accaduto. Anche su questo presenteremo un’interrogazione. Le istituzioni non possono permettersi superficialità, soprattutto quando si parla della salute dei cittadini.

 

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