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Non si aumenti l’offerta di gioco: l’appello di Caritas, Fondazioni Antiusura e Società Italiana Tossicodipendenze

Fermatevi. In una sola parola si riassume l’appello di Caritas Diocesana, Società Italiana Tossicodipendenze e Fondazioni Antiusura audite oggi in merito al disegno di legge regionale n. 144 “Contrasto alla diffusione del Gioco d’azzardo patologico (GAP)”… peccato che la maggioranza fosse quasi del tutto assente.

“Nessun componente della giunta era presente all’audizione congiunta delle commissioni III, IV e Legalità e i pochi consiglieri di maggioranza non hanno proferito parola. Questo atteggiamento testimonia quale sia la volontà di confronto del centrodestra che guida il Piemonte sul tema del gioco d’azzardo patologico” commenta il vicepresidente della Commissione sanità Domenico Rossi. 

Ma è evidente l’imbarazzo della destra. La Caritas, infatti, ha evidenziato come i giocatori più accaniti siano i più poveri, spesso anziani soli, non solo: il 10% di tutti coloro che si sono  rivolti alla diocesi hanno problemi riconducibili al gioco per un totale di circa 14mila persone per lo più italiani. I rappresentanti delle fondazioni antiusura, da parte loro, hanno portato esempi concreti di persone che si rivolgono loro con forti situazioni debitorie: si parla di debiti ripagati con i risparmi di una vita, cessioni del quinto, prestiti, finanziamenti. Dall’analisi dei conti correnti che le fondazioni effettuano per le persone che si rivolgono a loro, inoltre, si evidenzia come ci siano tanti prelievi delle persone indebitate dai bancomat posti vicino ai luoghi di gioco.
“Tutti elementi che dalla minoranza abbiamo segnalato già in sede di discussione in aula della proposta di legge 99 ma che non hanno dissuaso la maggioranza, spinta da una forte pressione leghista, a tornare sui propri passi. Il disegno di legge della giunta, se approvato, riporterebbe una diffusione capillare del gioco aumentando le occasioni di accesso alle slot” spiega Rossi sottolineando come la Società Italiana Tossicodipendenze ha evidenziato che non c’è approccio ludico alle slot ma la quasi totalità dei giocatori presenta elementi di problematicità o di dipendenza, con conseguenze tragiche non solo per il giocatore ma anche per la sua famiglia. Il gioco fisico su slot e VLT, inoltre, rappresenta il 50% circa di tutte le giocate e di tutte le perdite.

“Se i colleghi di centrodestra davvero hanno intenzione di confrontarsi superando un approccio pregiudiziale alla legge 9/2016 non possono non tenere conto di quanto riferito oggi in commissione e di come la norma attualmente in vigore abbia consentito di ridurre un fenomeno dai costi costi sociali e sanitari incalcolabili: ogni singolo soggetto audito ribadisce che favorire l’offerta di gioco è un errore e genera la crescita della domanda. Purtroppo, nonostante questo, la Giunta vuole riportare le slot nelle tabaccherie del Piemonte. Una scelta scellerata che non mette al centro gli interessi dei piemontesi” conclude Rossi.

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