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Legge GAP in commissione: si superi l’approccio pregiudiziale e la tutela degli interessi particolari

E’ troppo presto per comprendere dove ci porterà il percorso del disegno di legge della giunta sul gioco d’azzardo patologico approdato oggi in commissione. Da parte di tutte le opposizioni c’è l’intenzione di dar voce a tutte le realtà rimaste fino ad ora inascoltate: medici, psicologi, assistenti sociali, associazioni antimafia, movimenti cattolici, fondazioni antiusura, e rappresentanti delle forze dell’ordine che chiedono con forza la difesa dell’attuale legge regionale.

Ancora una volta, però, sono le assenze a farsi notare. Le regioni possono occuparsi di gioco d’azzardo patologico solamente per la potestà legislativa che hanno in ambito socio-sanitario. Per questo ci saremmo aspettati che fosse l’assessore alla sanità, magari insieme a quello alle politiche sociali, a proporre il nuovo testo. Invece, con grande sorpresa il disegno di legge è stato presentato dall’assessore Ricca con deleghe ad internazionalizzazione, rapporti con società a partecipazione regionale, sicurezza, polizia locale, immigrazione, sport e politiche giovanili.

La Legge 9/2016, votata all’unanimità da tutti il consiglio, partiva da una premessa chiara: tutelare la salute dei piemontesi rendendo meno pervasivo il gioco. Quali sono i presupposti della norma proposta dalla giunta? Evidentemente non sono socio-sanitari. Vedremo quale attenzione sarà dedicata alla tutela dei posti di lavoro e quale ruolo giocherà l’assessora Chiorino, di cui abbiamo chiesto un’informativa proprio sulla situazione occupazionale.

Così come abbiamo richiesto un’informativa della Guardia di Finanza, della DIA e della DDA per approfondire il tema del gioco illegale. Si tratta di audizioni supplementari da affiancare a quelle di tutti i portatori di interesse. E’ l’unico modo per superare un approccio pregiudiziale e legiferare a partire da un’analisi di realtà, al di là degli interessi particolari legittimi in gioco.

 

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