Da mesi sollecito il presidente Cirio e l’assessore Icardi, anche con diverse interrogazioni, sull’importanza di una corretta attuazione del piano per il vaccino antinfluenzale. L’ho fatto a luglio, a ottobre e ancora oggi pomeriggio presentando un Question Time (leggi il testo qui). Insisto perché si tratta di una questione di fondamentale importanza, tanto più nel contesto epidemiologico attuale. Se quest’estate si trattava di una legittima preoccupazione, ora il tema è da annoverare tra le urgenze prioritarie. Con l’attuale situazione dei ricoveri ospedalieri dovuti al Covid, il sistema non è in grado di farsi carico dei ricoveri per l’influenza, che pure, ogni anno, sono importanti. Quest’anno la prevenzione è, letteralmente, vitale.
La risposta (leggi qui la versione integrale) dell’assessore tende a rassicurare per quanto riguarda i cosiddetti soggetti a rischio per cui, con 1,1 milioni di dosi acquistate di cui 683 mila già distribuite ai medici, la somministrazione dovrebbe essere assicurata a tutti entro dicembre. Non si dia però nulla per scontato, perché nella situazione sanitaria in cui siamo non ci sono margini di errore: si lavori per migliorare la distribuzione e la calendarizzazione delle vaccinazioni, due aspetti su cui medici, farmacie e cittadini continuano a segnalare problemi.
Diverso il discorso per chi non rientra nelle categorie a rischio: infatti, la Regione metterà a disposizione sul mercato libero, distribuendole alle farmacie, solo 16.500 fiale monodose. Una goccia nel mare. L’assessore sottolinea che non è compito della Regione fornire i vaccini alle farmacie che dovrebbero acquistarle autonomamente, peccato che non ci sia disponibilità proprio perché gli enti pubblici hanno saturato il mercato acquistando, legittimamente, molte più dosi degli anni precedenti. In tal senso occorre uno sforzo da parte della Regione perché l’impossibilità di vaccinarsi da parte dei singoli cittadini, anche se considerati non a rischio, potrebbe rivelarsi un problema sanitario difficilmente gestibile nella situazione di emergenza in cui ci troviamo.
Serve una verifica puntuale sulla somministrazione delle dosi già acquistate, così da evitare che anche solo poche unità restino in magazzino a fine stagione, ma si potrebbe anche ricorrere alla possibilità di ricorrere all’acquisto di un ulteriore 20% di vaccini previsto dal bando di gara così da aumentare le dosi nelle disponibilità della Regione.