Con l’emergenza Covid aumentano i casi di usura. Subito i protocolli con i tribunali previsti dalla legge regionale

L’emergenza sanitaria sta generando pesanti ricadute sociali ed economiche, un territorio pericoloso per cui occorre intervenire potenziando le reti protettive, soprattutto verso le fasce più deboli per evitare che  finiscano nelle mani delle mafie. I segnali d’allarme e le denunce si sono moltiplicati negli ultimi mesi in particolare sul fronte dell’usura: nel periodo del primo lockdown è stato l’unico reato contro il patrimonio a crescere (+6,5%) rispetto all’anno precedente.

Non è un caso che domani in Prefettura a Torino sarà firmato un protocollo antiusura per monitorare accesso al credito e cambi di proprietà sospetti. 

La consapevolezza del problema sta crescendo in Piemonte così come nel resto del Paese, non possiamo permetterci di stare a guardare e ritrovarci, una volta terminata l’emergenza, con un sistema economico fortemente compromesso. 

E’ il momento di rilanciare seriamente e applicare nel suo complesso la legge regionale su usura e sovraindebitamento approvata ormai tre anni or sono. In tal senso torno a sollecitare il Presidente e la Giunta affinché vengano stipulati specifici protocolli d’intesa con i tribunali, con gli organismi di conciliazione della crisi e con le fondazioni al fine di erogare fondi a sostegno delle persone che finiscono vittima di racket e usura. In loro assenza risulta di fatto impossibile erogare le risorse messe a bilancio. A tal proposito auspico, inoltre, che la prossima discussione del bilancio di assestamento sia l’occasione per aumentare i fondi per la legge contro l’usura e il sovraindebitamento e le risorse a sostegno delle imprese.

 

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