Con la risposta dell’assessore Icardi alla mia interrogazione (leggi il testo dell’interrogazione qui, leggi la risposta qui) svaniscono tutti i dubbi e gli alibi rispetto alla realizzazione di quello che sarebbe dovuto essere un nucleo RSA Covid-19 a Premosello Chiovenda.
Non c’è stata alcuna autorizzazione da parte della Regione cui spetta tale compito e non all’Asl Vco tirata in ballo più volte sia dal Sindaco di Premosello Chiovenda che dal presidente del gruppo consiliare della Lega in Regione Piemonte Alberto Preioni.
La risposta dell’assessore non lascia dubbi sui motivi della mancata autorizzazione: prima perché la proposta del sindaco “non rientra nell’ambito di applicazione della DGR regionale”, poi perché “la modulistica utilizzata per la presentazione della richiesta non era quella prevista dalle vigenti disposizioni regionali”, per non parlare “dell’insussistenza dei requisiti strutturali previsti per le RSA”, come il numero di posti letto o l’assenza di collegamento tra camere e servizi igienici.
Perché venisse autorizzata sarebbe stato sufficiente elaborare un progetto coerente con le disposizioni regionali e “in collaborazione con l’ASL” come riportato anche nella risposta all’interrogazione.
Semplicemente è stata inaugurata, con tanto di taglio del nastro e foto sui giornali, una struttura ristrutturata in maniera non conforme a quanto previsto dalla regione per le RSA e che non ha al momento alcuna destinazione.
Forse, se l’istruttoria recentemente avviata andrà a buon fine, si potrà insediare una RSA da dieci posti.L’iter amministrativo, però, amministrativo si concluderà entro 90 giorni. In quel momento sarà più utile una nuova RSA o la casa della salute? E’ proprio sull’analisi del bisogno di salute di quel territorio che sarebbe utile la massima collaborazione con l’ASL di riferimento. Noi ci auguriamo che ci sia, nell’interesse dei cittadini.