“L’emergenza Covid-19 porta con sé anche alcune opportunità. Il dramma vissuto ha obbligato a rivedere le idee che circolavano sulla sanità e ora finalmente tutti sono concordi sulla necessità di potenziare il sistema sanitario nazionale, cosa non scontata fino a pochi mesi fa. Il governo ha emanato da pochi giorni le ‘Linee di indirizzo organizzative per il potenziamento della rete ospedaliera per emergenza COVID-19’ attraverso la circolare del Ministero della Salute il 29 maggio 2020 con la quale si potenzia la rete dei posti letto di terapia intensiva in tutta Italia”. Dichiara il vicepresidente della Commissione sanità, Domenico Rossi, a margine della IV commissione odierna.
“Ogni Regione dovrà presentare il proprio piano entro il 17 giugno. Il Piemonte dovrà passare dai 327 disponibili pre-covid a 626 a cui aggiungere 305 posti letto di terapia sub-intensiva da riconvertire. Non possiamo permettere che queste scelte rispondano solo a una logica emergenziale poiché avranno ricadute strutturali sul nostro sistema sanitario. Per questo ho chiesto che al più presto l’assessore Icardi riferisca sul piano piemontese in preparazione. Ritengo doveroso che il documento sia condiviso con il Consiglio regionale, almeno nella commissione competente, perché inciderà fortemente sulla programmazione e sull’organizzazione della rete ospedaliera anche nei prossimi anni” prosegue Rossi.
“In alcuni territori si tratta di un potenziamento, ma in altri potrebbe trasformarsi in una vera e propria riorganizzazione ed è quindi fondamentale comprendere quale sia la strategia dell’assessorato: come intenda trovare un equilibrio sostenibile tra l’aumento dei posti letto e il potenziamento della rete territoriale” aggiunge il consigliere Dem.
“Ma soprattutto – chiede Rossi – con quali operatori sanitari ci occuperemo dei nuovi posti letto e dei nuovi servizi territoriali? Torna prepotentemente all’ordine del giorno il tema delle risorse umane. Come è possibile immaginare un complessivo salto di qualità dell’intero sistema senza mettere mano anche al personale? Non possiamo immaginare che i medici e gli infermieri continuino a lavorare con i ritmi di questi ultimi mesi: occorre assumere, rendendo strutturale l’aumento del finanziamento nazionale per il sistema sanitario e finanziando più borse di studio per specializzandi per favorire l’ingresso di nuovi professionisti nelle strutture”.
“E’ necessario inoltre – conclude il vicepresidente – che l’assessore faccia il punto sulla ripresa degli interventi e delle visite sospesi durante l’emergenza. Abbiamo bisogno di capire quali conseguenze ci sono sulle liste d’attesa e qual è la strategia messa in campo per evitare di allungare ad libitum i tempi di attesa, se vogliamo evitare altre epidemie, come ci hanno ricordato gli oncologi nelle scorse ore”.