Per evitare di alimentare polemiche non ho commentato la conferenza stampa dell’unità di crisi di sabato scorso. Ma non si può tacere di fronte alle gravi parole pronunciate ieri dal capogruppo della Lega Preioni. Dichiarazioni che non stupiscono, poiché in linea con alcuni concetti chiave che il centro-destra ripete da giorni.
Sin dal primo giorno abbiamo cercato di collaborare, ma diventa sempre più difficile Si usa spesso la metafora della guerra in questi giorni. Voi come giudichereste un generale che riconosce a se stesso i meriti delle poche vittorie scaricando sui sotto-ufficiali le tante sconfitte? Un “buon capo” agisce al contrario: assume su di sé le responsabilità dei problemi e riconosce ai sottoposti i meriti dei risultati raggiunti. In regione assistiamo al più classico degli scaricabarile. Chi è al governo prende i meriti delle cose che funzionano e scarica le responsabilità di quelle che non vanno verso gli altri: i direttori delle ASL, i direttori sanitari delle RSA private, i medici di base o, il più classico dei classici, chi ha governato prima .
Così è troppo facile! È ora di accettare che il consenso non serve solo a vincere le elezioni. È necessario assumersi le responsabilità delle scelte di governo e le loro conseguenze: tutte, non solo quelle che piacciono. Il centrodestra deve dimostrare di aver fatto il meglio con le risorse date, non altro. Noi sosteniamo che su molte questioni avrebbe potuto e dovuto fare meglio. E insieme a noi lo dicono in molti: ordine dei medici, sindacati dei medici ospedalieri, dei medici di medicina generale, sindacati degli infermieri, sindacati confederali, ordine degli assistenti sociali. Tutti hanno scritto elencando criticità e facendo proposte alternative. Lo stesso ho fatto io, dall’inizio di questa emergenza, e come tutti sono rimasto inascoltato. Ora, di fronte a tutte queste segnalazioni, non sarebbe più serio dire che accanto ad alcune scelte che hanno funzionato, altre sono state sbagliate o sono arrivate in ritardo?
Non commento l’attacco volgare del capogruppo leghista ai medici di base a cui hanno cercato di porre rimedio diversi suoi colleghi di partito, ma basta raccontare bugie, come quella dei laboratori per processare i tamponi: la Giunta avrebbe potuto, in pochi giorni, attrezzare quelli di tutti gli ospedali hub e spoke. Non lo ha fatto perché ha deciso di fare pochi tamponi, soprattutto nella fase iniziale. Decisione che ha successivamente rivisto sotto la pressione dell’opinione pubblica e il crescere dei contagi, dopo aver, peraltro, ignorato per settimane i nostri suggerimenti e quelli dei medici.
Altra bugia quella delle RSA “che sono private”. Certo che lo sono, ma molti posti sono convenzionati con la Regione, quindi rispondono a un fabbisogno pubblico, ma soprattutto i cittadini ospitati nelle strutture sono piemontesi a cui va garantito il diritto alla salute.
D’accordo a riconoscere un premio di natura economica agli operatori sanitari. Lo hanno già fatto Toscana ed Emilia Romagna e come PD lo abbiamo già proposto giorni fa. Contenti che la Lega accolga il nostro suggerimento.
Su questo e su molto altro dovremo confrontarci a lungo e a fondo. Ecco perché man mano che il tempo passa resto convinto che sarà necessaria una commissione straordinaria che accerti, a bocce ferme, come sono andate le cose. Se fossi nella maggioranza e fossi convinto di aver operato per il meglio non avrei problemi a votare a favore dell’istituzione della commissione.
Nessun timore a confrontarsi nemmeno sul passato della sanità piemontese, con massima trasparenza. Tutti ricordano che il Presidente Chiamparino ereditò dal centro-destra una sanità regionale in piano di rientro, l’unica del nord: è riuscito insieme al lavoro della Giunta e della maggioranza a restituire dignità al Piemonte migliorando la gestione economica, ma soprattutto tornando a programmare e a organizzare meglio la sanità piemontese ospedaliera e territoriale. I risultati sono arrivati: la Regione è uscita dal piano di rientro, è tornata ad assumere dopo anni di blocco del turn-over con un piano straordinario di assunzioni approvato a ottobre 2018, ha avviato le case della salute e approvato il piano cronicità. Azioni che hanno portato il Piemonte sul podio della griglia LEA, cosa mai avvenuta in passato.
Facendo uno sforzo mnemonico molto meno faticoso, tutti ricordano come – la prima proposta del centro-destra al governo del Piemonte, appena dopo le elezioni, non è stata quella di potenziare il territorio, ma quella di aumentare le attività in capo ai privati e per Preioni quella di privatizzare il Castelli di Verbania.