Una proposta di legge per garantire rappresentanza a tutti i territori negli Enti Parco

Nel Consiglio direttivo dell’Ente di gestione delle aree protette del Ticino e del Lago Maggiore manca una rappresentanza del Parco del Ticino che, da solo, rappresenta il 45,96 % delle superfici protette. Questo l’esito del voto dell’assemblea della comunità del parco dello scorso 9 dicembre su cui il Consigliere Regionale Domenico Rossi ha interrogato l’assessore competente. “Il quesito era chiaro e chiedeva un intervento al fine di assicurare piena rappresentanza a tutti i territori delle aree protette. Purtroppo, però, le nomine sono state ratificate venerdì dal presidente, confermando il vulnus di rappresentanza”.

L’assessore Carosso, infatti, pur condividendo la necessità di rappresentanza di tutti i territori, ha dichiarato che il provvedimento di nomina dei componenti del direttivo è pienamente legittimo e che la norma vigente comprende ogni elemento necessario a garantire la partecipazione di tutti i territori “fatta salva la partecipazione attiva delle comunità”, facendo riferimento all’assenza di alcuni Comuni interessati alle riunioni della comunità dell’ente.

“E’ corretto richiamare i Sindaci alla partecipazione attiva, ma rimane il dato rilevante per cui oltre il 65% delle aree protette in gestione dell’ente non ha un rappresentante nel direttivo” spiega Rossi. “Per questo – aggiunge il consigliere Dem – nei prossimi giorni presenterò una proposta di legge che modifica l’attuale norma con l’obiettivo, in primis, di garantire rappresentanza territoriale”.

Modifiche che scongiurerebbero futuri cortocircuiti ma che comunque impongono una riflessione più ampia. “Credo sia giunto il tempo di una verifica della scelta fatta nella precedente legislatura di accorpare diversi parchi in un numero ridotto di enti di gestione,  portata avanti in una corretta ottica di risparmio sui costi. Occorre verificare se la scelta fatta abbia portato i vantaggi sperati nei diversi territori interessati o se siano necessari correttivi ” argomenta Rossi. “In particolare – precisa il consigliere – considerato che i parchi del Ticino e del Lago Maggiore sono riserva MAB UNESCO potrebbe essere opportuno ridare loro autonomia di gestione e aprire un dialogo con la Lombardia per verificare percorsi di gestione condivisa già avanzati in passato: un passaggio quest’ultimo che potrebbe rappresentare un determinante elemento di promozione e valorizzazione del territorio”.

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