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Contrasto al gioco d’azzardo patologico: in Piemonte ancora un passo avanti

È stato licenziato oggi dalla III e IV Commissione, riunite in forma congiunta, il testo unificato su “Prevenzione e contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico in Piemonte” frutto del lavoro di un gruppo di formato dagli uffici di presidenza delle due commissioni sulla base di tre differenti proposte: una della Giunta Regionale, una della minoranza e una presentata da cinque Comuni dell’eporediese. Il testo approderà in aula per l’approvazione definitiva nel mese di Aprile.

«Come portavoce del Partito Democratico in terza Commissione e come vice-presidente della IV – ha spiegato il Consigliere Regionale Domenico Rossi – ho potuto seguire molto da vicino l’iter di redazione della legge che ha visto la collaborazione e la condivisione di tutte le forze politiche che ha l’obiettivo di essere di aiuto ai sindaci nella gestione di un fenomeno che oramai è considerato da tutti un vero e proprio allarme sociale». I numeri, in tal senso, sono emblematici: il gioco d’azzardo è la terza industria italiana in termini di fatturato, con una crescita annuale che ha sfiorato il 30%. Si calcola che vi sia una macchinetta ogni 145 abitanti. «In Piemonte – prosegue Rossi – solo nel 2014, la raccolta da gioco d’azzardo è stata di oltre 5 miliardi, circa il 55% provenienti da new slot e VLT. Cifre impressionanti come quelle delle ricadute sociali del fenomeno che coinvolgono soprattutto le fasce deboli della popolazione. Un’emergenza che avevamo già affrontato, nel dicembre del 2015, con un emendamento al bilancio, presentato assieme al collega Marco Grimaldi, per l’aumento dello 0,92% delle aliquote Irap per gli esercizi in cui sono presenti uno o più apparecchi da gioco».

Il testo permetterà ai sindaci di intervenire su una serie di aspetti quali limitazioni degli orari di apertura, regolamentazione delle distanze da aree sensibili come scuole, centri giovanili, parrocchie, divieti di promozione e pubblicità, limitazioni nella pubblicità. «Un importante risultato conseguito su un tema che seguo da anni – conclude il Consigliere democratico – il gioco d’azzardo patologico costituisce un vero e proprio allarme sociale con ricadute sulle politiche sanitarie, sociali ed educative. Problematiche che si affiancano al problema del circuito illegale del gioco d’azzardo che spesso viene usato come lavatrice per il denaro sporco”.

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