
L’esempio di Treviso è emblematico: in meno di due anni la differenziata è passata da al 52 all’85%, considerando il rifiuto conferito prima del trattamento. Risultato analogo ad altre aree gestite dallo stesso Consorzio grazie al perseguimento di due obbiettivi sostanziali: la riduzione dei rifiuti prodotti e l’applicazione della tariffa puntuale che incentiva il cittadino nel differenziare il rifiuto.
Un obiettivo ambizioso certamente, ma che il Piemonte e Novara ed il novarese in primis, come eccellenza riconosciuta a livello nazionale, possono porsi. Volontà politica, programmazione e avanguardia tecnologica sono gli elementi necessari per dar gambe al cambiamento, superando preconcetti e preclusioni, come abbiamo avuto modo di ribadire in un recente Forum Ambiente organizzato dalla Segreteria Provinciale del Partito Democratico.
È necessario un confronto aperto e propositivo a partire dal tema degli investimenti, fino ad ora riconosciuti come principale scoglio da superare. Ad una mia domanda diretta i referenti del consorzio Priula hanno chiarito che l’investimento per la trasformazione del sistema di gestione è stato sostenuto senza incidere sulla tariffa grazie alla compensazione derivata dai risparmi. Un business plan che prevede un costo medio per una famiglia di 4 persone di circa 250 euro all’anno.
Un momento di approfondimento utile per raccogliere elementi e indicazioni da portare all’attenzione dell’assemblea regionale in vista della stesura del nuovo documento di programmazione.