“L’eccellenza della rete nefrologica piemontese va salvaguardata”. Questo il senso dell’interrogazione presentata dal consigliere Domenico Rossi e discussa oggi a Palazzo Lascaris. La rete nefrologica del Piemonte negli anni è riuscita a costruire un modello d’eccellenza per la fornitura di prestazioni dialitiche ma anche quelle di nefrologia in regime di ricovero, day hospital e ambulatoriale. Su sollecitazione del Consigliere Regionale e vice presidente della Commissione Sanità, Domenico Rossi l’assessore alla Sanità, Antonio Saitta, ha confermato, durante il question time odierno, l’attenzione sul tema da parte della Regione. «A saldi invariati e considerati i volumi di attività – ha chiarito Saitta – si valuterà, sempre nella predisposizione degli atti aziendali ovvero in sede di programmazione, la possibilità di organizzare le strutture ospedaliere consentendo il ricovero da parte delle nefrologie nei centri spoke condividendo strutture e personale con altri reparti, come già oggi avviene».
Una conferma, sollecitata dallo stesso consigliere, in coerenza con il Regolamento nazionale del Patto per la Salute dove si prevede che “per alcune specialità le Regioni potranno rimodulare i posti letti sulla base della domanda di salute, fermo restando il numero complessivo dei posti letto”.
«Ogni anno 700 casi di nefropatia giungono ad un grado di insufficienza renale che deve essere trattata con la dialisi di cui il 20% ha indicazione di trapianto» spiega Domenico Rossi. «Negli ultimi 5 anni – aggiunge – il modello piemontese di rete nefrologica ha consentito una stabilizzazione del numero dei pazienti in trattamento dialitico, in controtendenza rispetto al panorama nazionale, diventando un punto di riferimento nazionale per il trattamento delle malattie renali. Il paziente trapiantato, infatti, ha una migliore qualità della vita e costa al Sistema Sanitario Nazionale molto meno di un paziente in dialisi. Ecco perché occorre fare di tutto per far sì che il trend positivo piemontese non venga interrotto». Ragioni che stanno alla base delle richieste avanzate all’assessore Saitta. «Sono soddisfatto della risposta dell’assessore poiché condivide premessa e obiettivi dell’interrogazione e apre a una soluzione in sede di definizione degli atti aziendale anche per quanto riguarda il centro trapianti dell’Ospedale Le Molinette di Torino, primo centro trapianti in Italia».