Umanizzare la pratica medica e farci carico di fragilità che non sono solo quelle dei ragazzi, ma anche delle famiglie che ogni giorno devono far fronte alle tante problematiche relative all’autismo. Una convinzione rafforzata dopo l’incontro dello scorso venerdì 20 febbraio presso la Sala Viglione di Palazzo Lascaris per la presentazione del volume “Il bambino che parlava con la luce” di Maurizio Arduino. Con i suoi racconti e le sue testimonianze l’autore ci ha dato uno spaccato della quotidianità di malati e famiglie, evidenziando come pur nell’impossibilità di guarire ciascun malato può migliorare considerevolmente la propria qualità della vita.
Con il presidente del consiglio regionale Mauro Laus, l’assessore alla sanità Antonio Saitta e il presidente della IV Commissione Domenico Ravetti, di fronte ad un nutrito pubblico di addetti ai lavori, tra cui Gustavo Zagrebelski, abbiamo affrontato ancora una volta il tema dell’autismo, su cui, con l’approvazione di una mozione lo scorso martedì, la Regione si impegna ad intervenire per favorire l’inclusione sociale dei malati e ad arrivare in tempi brevi ad una nuova normativa di riferimento.
Il sistema sanitario regionale deve riuscire a raggiungere e farsi carico di ogni caso, contestualmente devono essere attivati percorsi per la formazione degli insegnanti e del personale scolastico, ma anche di affiancamento alle famiglie, così come non può non essere affrontato il tema della malattia in età avanzata. Questione quest’ultima che è emersa fortemente dagli interventi del pubblico.