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Ci si libera insieme

Oggi è stato fatto un passo avanti. Ne servono altri, forse i più complicati, ma intanto festeggiamo la capacità delle Istituzioni di non lasciare lettera morta i propri atti. Non a caso con Davide Mattiello oggi abbiamo dichiarato insieme: “Liberato il Castello di Miasino: se vince la legalità, vinciamo tutti… Il provvedimento di sgombero sana una situazione insostenibile, che avevamo ripetutamente denunciato. Ora il nostro impegno deve continuare: a livello regionale dove il Consiglio regionale ha recentemente approvato all’unanimità, su iniziativa del consigliere Domenico Rossi, una mozione che impegna la Giunta ad attivarsi per promuovere un progetto adeguato di riutilizzo sociale del bene e a livello nazionale dove entra nel vivo il percorso di riforma delle misure di prevenzione patrimoniale e quindi dell’Agenzia, riforma della quale alla Camera è relatore per la maggioranza Davide Mattiello, che incontrerà oggi stesso il prefetto Postiglione sia per congratularsi per il risultato importante, sia per approfondire il confronto sul dettaglio normativo”. Non a caso perché si tratta di un impegno nato tanti anni fa, cominciato nel mondo dell’associazionismo, grazie a Libera, e portato avanti nelle Istituzioni, in una filiera virtuosa e feconda di democrazia. Un impegno che ha seminato bene e che oggi vede altre persone che si impegnano nella stessa direzione, come è emerso nell’ultimo seminario di Libera Novara “Un castello di idee”.

Una foto scattata in campagna elettorale
Foto scattata in campagna elettorale

 

Ora, appunto, occorre fare in fretta tutti i passi necessari perché nel più breve tempo possibile si attivi e si compia il percorso di riutilizzo sociale. Ancora di più, oggi, occorre avere la capacità di mettersi insieme. Bisogna riunire al più presto un tavolo di lavoro con tutti i soggetti istituzionali e della società civile interessati a trasformare il castello in un bene da restituire alla collettività.

Coglierei l’occasione per occuparci di tutti gli altri beni presenti sul territorio provinciale e regionale. Riprendiamoci ciò che ci è stato sottratto!

P.S.: non è vero che non cambia mai nulla, che non si può fare. Bisogna diventare capaci di costruire sogni e storie collettive. Ci si libera insieme!

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