Nessun aumento di stipendio per i consiglieri regionali del Piemonte: dalla scorsa legislatura a quella attuale i risparmi messi in campo sono già notevoli. Sono stati tagliati: il vitalizio per i consiglieri, i gettoni di presenza per le commissioni, i rimborsi ai gruppi e le risorse per i collaboratori dei gruppi consigliari. È scorretto e falso dire che c’è stato un aumento dei nostri “stipendi”. Infatti il lordo non cambia ma varia solo il netto. Proprio a causa del taglio dei vitalizi la quota che prima veniva trattenuta a tal fine ora (essendo stato abolito) resta in busta paga. Ma non dà alcun diritto al vitalizio futuro. Prima, in pratica, si maturava un cospicuo vitalizio trattenendo una parte della quota mensile: oggi non si accumula più niente per il vitalizio e quelle trattenute restano in busta. Anzi, a oggi, i dipendenti privati e i liberi professionisti sono anche scoperti da un punto di vista pensionistico e devono versarsi i contributi in maniera autonoma e volontaria. Solamente i dipendenti pubblici ricevono copertura pensionistica. Come maggioranza ci occuperemo di questo tema già a partire da settembre: non è una battaglia ideologica. È una battaglia fatta precisamente di contenimento dei costi della politica, in linea con quanto detto in campagna elettorale.