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Approvata la mozione: la Regione Piemonte aderisca ad Avviso Pubblico!

foto presentazione avviso pubblicoIl Consiglio Regionale del Piemonte, durante la seduta odierna, ha approvato con larga maggioranza (37 voti favorevoli su 39
presenti) la mozione di cui ero primo firmatario con la quale si richiede alla Regione Piemonte di aderire ad Avviso Pubblico.
Sono soddisfatto di questo risultato.

Segue il testo del mio intervento.

 

 

Saluti,
Grazie Presidente,
Buongiorno Presidente Chiamparino, Assessori e colleghi consiglieri.

Comincerei questo mio intervento richiamando quanto emerso dall’ultimo rapporto del Centro studi di Confindustria firmato anche dal presidente dell’Autorità Nazionale Anticorruzione Raffaele Cantone: tra le cause principali per le quali il Paese non cresce c’è sicuramente l’influenza che mazzette e scambi di favori hanno sui i processi decisionali. In estrema sintesi la corruzione è il vero freno alla crescita nel nostro Paese perché disincentiva gli investimenti esteri, distorce la concorrenza in favore delle imprese disoneste e favorisce la fuga dei cervelli
Quanto appena riportato serve a restituire il senso del mio intervento oggi: perché parliamo di questi argomenti – corruzione e illegalità – in Consiglio Regionale e perché essi sono prioritari anche per la nostra Regione. Senza un miglioramento significativo nell’ambito della lotta alla corruzione e alle illegalità il nostro Paese non può ripartire, crescere.

Ho presentato insieme con molti colleghi consiglieri una mozione con la quale si chiede al Presidente Chiamparino di procedere affinché la Regione Piemonte aderisca all’associazione Avviso Pubblico.
Avviso Pubblico è il coordinamento di Enti Locali e Regioni nato nel 1996 con l’intento di collegare ed organizzare tra loro gli Amministratori pubblici che concretamente si impegnano a promuovere la cultura della legalità democratica nella politica, nella Pubblica Amministrazione e sui territori da essi governati;

l’Associazione, che attualmente conta più di 250 soci in tutta Italia tra Comuni, Province e Regioni, ha svolto nel corso degli anni diverse attività di notevole rilevanza in ambito socio-culturale, mirate
• a diffondere i valori e la cultura della legalità e della democrazia attraverso l’impegno concreto degli enti che vi aderiscono,
• a contrastare la criminalità e le diverse forme di illegalità.
• Mettere in rete gli enti locali e territoriali d’Italia per favorire lo scambio di esperienze ed informazioni socioculturali per contribuire alla crescita del singolo e delle comunità di cittadini;
• Promuovere iniziative dirette allo studio di procedure che consentano agli enti di agire in perfetta trasparenza;
Tra le Regioni che hanno dato la propria adesione ad Avviso Pubblico figurano l’Emilia Romagna, la Lombardia, la Liguria, la Toscana, l’Umbria e il Veneto;

in Piemonte sono già numerosi gli Enti che aderiscono ad Avviso Pubblico: tra essi il Comune di Torino, la Provincia di Torino, il Comune di Novara, il Comune di Asti ed il Comune di Cuneo;

Concretamente, in questi anni, Avviso Pubblico si è occupata di:
1. Formare amministratori e dipendenti della PA
2. Mettere in comunicazione gli amministratori al fine di scambiare conoscenze e buone prassi.
3. Stare vicino a chi viene minacciato, intimidito a causa della sua azione amministrativa. Molto importante, da questo punto di vista, è il rapporto annuale “Amministratori sotto tiro. Intimidazioni mafiose e buona politica” (nel 2013 ben 351 casi di minacce/intimidazioni. Quelli pubblici, denunciati…)

Nel 2012 ha elaborato e promosso la Carta di Pisa. Un anno di lavoro di un gruppo di esperti, coordinati dal Prof. Alberto Vannucci dell’Università di Pisa, ha prodotto un codice etico-comportamentale destinato agli amministratori pubblici, contenente specifiche regole di condotta finalizzate a rafforzare la trasparenza e la legalità all’interno delle istituzioni pubbliche, in particolare contro la corruzione e l’infiltrazione mafiosa.

Con la Regione Veneto ha appena elaborato un piano per la legalità 2014/2015 dal titolo “conoscere le mafie, costruire legalità”

Sarebbe un passo importante per la nostra Regione aderire.
Perché sappiamo che
• gli avvenimenti degli ultimi anni hanno messo in evidenza l’urgenza del problema della legalità anche nella nostra Regione; non torno sui dettagli affrontati nel mio intervento durante il Consiglio precedente
• il contrasto alle organizzazioni mafiose si realizza non solo attraverso le azioni di repressione condotte da magistratura e forze dell’ordine, ma anche attraverso politiche di cambiamento culturale, creazione di posti di lavoro e attraverso una buona politica e un’amministrazione trasparente e preparata;
Perché:
• lo sviluppo dell’ordinata e civile convivenza della comunità regionale, della cultura della legalità e della cittadinanza responsabile attraverso interventi nei settori dell’educazione alla legalità, della prevenzione e della lotta contro la criminalità organizzata rientrano tra le finalità istituzionali della Regione Piemonte. Per il perseguimento di tali obiettivi, infatti, la Regione si è dotata della legge regionale n° 14 del 18 giugno 2007, (Interventi in favore della prevenzione della criminalità e istituzione della Giornata regionale della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie);
• è necessario investire sulla formazione nell’ambito del contrasto alle mafie e alla corruzione di politici, amministratori e funzionari della Pubblica Amministrazione;

Proprio la legge .regionale 14/2007 all’articolo 1, comma 2 prevede che la Regione nella promozione e realizzazione degli interventi di prevenzione della criminalità possa valersi anche della collaborazione di associazioni, fondazioni e cooperative operanti nel settore;

Ma il motivo principale è uno solo: le mafie sono organizzate per realizzare i propri obiettivi. Noi dobbiamo fare lo stesso: mettere insieme forze, energie, conoscenze per rispondere con altrettanta forza.
Credo che la Regione Piemonte potrà ricevere molto da quanto è già stato fatto da Avviso Pubblico in questi anni, ma credo anche che potrà portare un contributo importante a questo sodalizio di buoni amministratori e buone istituzioni che hanno capito come tocchi alla politica prendere in mano il timone della lotta alla corruzione e alle mafie: essa non può essere delegata alla magistratura e alla società civile.
Anche la Regione Piemonte deve contribuire a questo progetto. Facciamolo per tutti gli amministratori che ogni anno vengono minacciati o subiscono intimidazione, per tutti coloro che hanno pagato un prezzo altissimo, anche con la vita, la lotta alle illegalità e alla corruzione. Permettetemi qui di fare due nomi per tutti: per Renata Fonte e Angelo Vassallo.

 

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