Da anni denuncio in regione l’emergenza medici di base e avanzo proposte

La reazione del sindaco Gusmeroli a un semplice post sui social tradisce un certo imbarazzo da parte sua. Sul resto il copione, molto caro alla destra, è sempre lo stesso: da un lato prova a scaricare le responsabilità delle situazioni negative sugli avversari politici e dall’altro si intesta le ipotetiche soluzioni dimenticandosi di dire come mai non ci ha pensato prima.
La situazione della sanità pubblica è sotto gli occhi di tutti da anni e lui non può comportarsi come una persona che si affaccia da poco all’attività istituzionale, dimenticando che è stato un protagonista della vita politica degli ultimi decenni sul territorio (amministra Arona dal 2010) oltre a essere in parlamento dal 2018. Le sue proposte di soluzioni sarebbero “accettabili” se fosse al suo primo mandato, ma considerata la sua storia politica è un po’ poco. Dov’era in questi anni? Non si è accorto che la sanità pubblica veniva smantellata anno dopo anno? Lui che cosa ha fatto da sindaco e da parlamentare mentre tutto questo avveniva? Ora a pagare le conseguenze di queste scelte sono i cittadini aronesi, ma prima di loro molti altri in Piemonte. Il sindaco di Arona non può recitare la parte di chi è appena arrivato o è all’opposizione. Governare significa assumersi anche parte delle responsabilità.
Per quanto riguarda le proposte noi in questi anni ne abbiamo fatte tante, nel silenzio assordante della destra che ha preferito ignorarle, mentre Giorgetti, che Gusmeroli conosce bene, addirittura profetizzava il superamento della figura del medico di base.
La proposta principale, madre di tutte le altre riguarda il finanziamento del sistema sanitario nazionale. Il PD propone di fissarlo almeno al 7,5% del PIL. La destra prima ha bloccato l’iter della nostra proposta di legge in parlamento, anche se poi lo stesso ministro Schillaci, nei giorni scorsi, ha parlato di arrivare almeno al 7%. Il parlamentare Gusmeroli ascolterà le richieste del sindaco di Arona? In Parlamento sosterrà le nostre proposte? O continuerà a parlare di flat tax costruendo così scenari in cui mancheranno le risorse per i servizi pubblici?
Passiamo alle altre proposte. In questi anni, mentre Gusmeroli evidentemente guardava altrove, abbiamo più volte denunciato la situazione che si stava verificando e abbiamo proposto alla Regione di intervenire con un piano straordinario come si fa con le emergenze, ma la risposta della Lega al governo della regione è stata sempre la stessa: il nulla. Abbiamo, in ogni sede di discussione di bilancio regionale, proposto emendamenti per aumentare le borse di studio regionali, ma la risposta è stata sempre negativa. Sarà diverso la prossima volta? Vedremo il comportamento della Lega in regione. Intanto ricordiamo all’onorevole Gusmeroli che se nei prossimi anni arriverà una risposta al problema dell’imbuto formativo (troppe poche borse di studio rispetto ai fabbisogni) è grazie alle scelte del ministro Speranza che decise di aumentare le borse di studio, incluse quelle per la medicina generale.
In attesa di una proposta di riforma del sistema attuale, la cui responsabilità è in capo al Governo, occorre fare di tutto per rendere attrattivi i nostri territori per i professionisti. Che cosa stanno facendo Regione e comune di Arona in tal senso?
Concordo sulla necessità di investire sulla figura dell’infermiere di comunità. Lo abbiamo chiesto con forza in questi 5 anni. Bisogna, però, mettere le ASL nella condizione di fare i concorsi e assumere tutto il personale necessario all’interno di una riforma della medicina territoriale che tenga conto di quanto previsto dal PNRR e al DM 71.
Portare a 1800 pazienti non solo abbassa la qualità del servizio offerto, ma non risolve il problema di 3000 cittadini aronesi. Per i medici volontari in pensione, invece, serve un intervento legislativo, che Gusmeroli da parlamentare di maggioranza potrebbe intestarsi: sono anni che ce ne occupiamo anche a partire dall’encomiabile esperienza dell’AUSER a Borgomanero. Senza tale intervento non è possibile per loro sostituirsi alle funzioni dei medici di medicina generale. Ma questi sono “dettagli” che una persona che fa il sindaco dal 2010 e il parlamentare da 6 anni dovrebbe già sapere.

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