Disturbi della nutrizione e dell’alimentazione: una legge e 1,8 milioni di euro a sostegno di oltre 200mila piemontesi

“Oggi è un buon giorno per il Piemonte. Anche la nostra regione ha finalmente una legge sui disturbi della nutrizione e dell’alimentazione, votata oggi all’unanimità dal Consiglio Regionale ”. Lo afferma il vicepresidente della Commissione sanità, Domenico Rossi, primo firmatario di una delle proposte di legge che hanno portato al risultato odierno e relatore in aula per il Partito Democratico. 

“L’emergenza Covid ha solo ulteriormente evidenziato il rapporto tra disagio psico-sociale e i disturbi alimentari che sempre di più si manifestano in tutta la loro drammaticità. Per questo si è resa necessaria una norma che potenziasse i servizi sul territorio a sostegno dei pazienti e delle loro famiglie” prosegue il consigliere Dem ricordando un recente report dell’International Journal of Eating Disorder che ha evidenziato un aumento del 36% dei sintomi associati a disturbi alimentari e boom di ricoveri, aumentati del 48%, in periodo di pandemia. 

“Proprio ascoltando tutti i soggetti interessati in commissione e attraverso un lavoro condiviso tra le forze politiche e la Giunta abbiamo costruito un testo che vuole rispondere alle principali esigenze di chi quotidianamente si confronta con i DNA (Disturbi della Nutrizione e dell’Alimentazione): il potenziamento della rete di cura, il superamento della frammentarietà dei servizi, la presa in carico sul territorio per eliminare la difficoltà di accesso alle cure, una maggiore informazione e formazione sui disturbi alimentari, ma soprattutto il potenziamento dei servizi domiciliari. Il tutto reso possibile anche grazie ad uno stanziamento governativo di fondi che ci permette di incrementare le risorse per un valore pari a 1,8 milioni di euro in due anni” aggiunge Rossi. 

“Troppo spesso le famiglie di chi si ammala hanno lamentato solitudine e abbandono. Questo non deve più accadere. Le istituzioni devono trovare il modo di dare risposte ai tanti ragazzi e non solo che soffrono di “fame di cibo e dell’anima” come la definisce, cogliendo l’aspetto più drammatico e profondo, il presidente della Società Italiana di Neuro Psico Farmacologia, e alle loro famiglie”, spiega Rossi.

“Il percorso che ci ha portato al risultato odierno ci racconta che è possibile fare  buona politica. Tutti i partiti – conclude il vicepresidente della Commissione Sanità – hanno saputo fare squadra per dare risposte a un problema doloroso che coinvolge più di 200.000 piemontesi, cresciuto ancora di più durante il lockdown e nell’attuale contesto caratterizzato da una profonda incertezza per il futuro a causa del perdurare della pandemia e della guerra”. 


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