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Sostegno alle associazioni Pro Vita: Marrone strumentalizza temi seri perché vuole un Paese sul modello di Visegrad

Non cadiamo nella trappola. Marrone strumentalizza temi seri perché vuole un paese sul modello di Visegrad. Intanto Cirio non pervenuto.

I temi seri – e la questione dell’interruzione di gravidanza certamente lo è – andrebbero affrontate in punta di piedi. Parliamo di questioni che mettono in gioco gli aspetti più profondi della vita, valori fondamentali, ma anche lotte politiche di intere generazioni. 

Quando tutto questo finisce nel tritacarne della polemica raramente ne viene fuori qualcosa di buono e utile per i cittadini.

Non c’è nessuno contrario a sostenere una donna in difficoltà economica. Io non lo sono di sicuro. Ma so anche che, come nel caso di “allontanamento zero”, il tema della povertà materiale viene usato come elemento che coprirebbe tutti gli aspetti di un fenomeno che è molto più complesso. Ma per la propaganda è sufficiente così. La verità è che utilizzare una situazione come questa per fare una battaglia ideologica sul corpo delle donne, limitare la loro libertà di scelta, strumentalizzando un tema serio è indegno.

E ancora una volta, a farlo è l’assessore peggiore di questa Giunta: Maurizio Marrone.

Dice di voler applicare pienamente la legge 194, ma non c’è mai un riferimento né un atto concreto che affronti il tema della carenza di medici non-obiettori, pure molto presente in Piemonte.Dice di voler aiutare le donne che interrompono la gravidanza per problemi economici e cosa fa? Sosterrà i servizi sociali? Potenzierà i consultori sempre più martoriati negli ultimi anni? Finanzierà dei percorsi di inserimento lavorativo per donne in difficoltà? No, niente di tutto questo. La sua idea è quella di dare 4000 euro (una tantum) alle donne che dovessero decidere di non interrompere la gravidanza passando dalle associazioni pro-vita. Propaganda nella propaganda. 

Da un lato si riduce un decisione complessa e delicata come l’interruzione di gravidanza a una questione di poche migliaia di euro. E dall’altra si umiliano le istituzioni e i professionisti del nostro sistema socio-sanitario che verrebbero esautorati dalle associazioni, evidentemente ritenute più capaci a sostenere le donne in difficoltà. Non dobbiamo lasciarci distrarre dalle dichiarazioni di Marrone. Il tema non è il sostegno alle donne. Il tema è un altro. Nonostante i ruoli istituzionali per l’esponente di Fratelli d’Italia al primo posto resta sempre la propaganda del suo partito e mai gli interessi della comunità. Lui ha in mente Visegrad come modello ed è lì che ci vuole portare insieme a tutto il suo partito, in una società in cui i diritti delle persone sono limitati sulla base di valori etici (o pseudo tali). Chiaramente valori etici di ispirazione religiosa che valgono solo in alcuni casi, ma decadono quando si parla di accoglienza, tolleranza o sostegno ai più fragili. Basta avere la pelle nera e allora questi valori decadono. 

C’è poi un altro tema. Queste incursioni nel tema sanitario per strizzare l’occhio alla galassia anti-abortista in maniera del tutto strumentale erano presenti anche negli anni scorsi, quando Marrone non aveva nessuna delega in ambito sanitario. In quelle occasioni né Cirio né Icardi hanno mai detto nulla, come se il titolare delle deleghe fosse Marrone e come se la sua posizione coincidesse con quella della Giunta Piemontese. Nel braccio di ferro tutto interno alla maggioranza Forza Italia e Lega ne escono malissimo, perché è sempre FDI a fare il bello e il cattivo tempo. E nonostante tutto questo che cosa succede? Nel rimpasto non solo Marrone non perde la delega alla cooperazione internazionale come richiesto da noi per le sue posizioni filo-putiniane mai smentite, ma viene “promosso” guadagnando la delega “all’integrazione socio-sanitaria”, che non solo è una delle più strategiche per il futuro del Piemonte, ma autorizza Marrone a fare queste incursioni nell’ambito delle politiche della salute. 

Ma che cosa devono fare Marrone e Fratelli di Italia affinché ci sia un sussulto di dignità e un minimo di reazione da parte di Cirio e delle altre forze di maggioranza? 

Terzo punto. In un bilancio che taglia qualsiasi cosa, soprattutto per le fasce più deboli (diritto allo studio, sostegno ai disabili, mancanza di assunzioni in sanità, ecc.) a poche ore dalla chiusura della discussione in commissione la Giunta, che ha sempre detto alle opposizioni che non c’era spazio per alcuna mediazione, trova 400.000 euro da mettere a disposizione delle associazioni pro-vita. E’ evidentemente una provocazione e come tale va affrontata. 

Non cadiamo nella trappola. Il tema non è quello che appare. La verità è che Marrone e FDI guardano a Visegrad, a Orban come a un modello da seguire. E per questo sono capaci di strumentalizzare qualsiasi cosa, anche i valori più profondi dei cittadini. 

Per questo vanno combattuti politicamente, perché sono profondamente scorretti e perché poi non vogliamo vivere in una novella Ungheria.

Se poi Cirio e la Lega battessero un colpo non sarebbe nemmeno tanto male.

 

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