Cerca
Close this search box.

Il Piemonte si confermi punto di riferimento nazionale per la lotta al bullismo e al cyberbullismo

“Dopo i primi anni di sperimentazione è giunto il momento di fare un salto di qualità sulla lotta al cyberbullismo in Piemonte. Per farlo occorre dare piena attuazione alla legge regionale 2/2018 e portare il progetto del patentino dello smartphone a livello nazionale passando attraverso la Conferenza Stato-Regioni” commenta il vicepresidente della Commissione Sanità Domenico Rossi, primo firmatario della legge 2/2018 e della mozione approvata all’unanimità (leggi qui) oggi in aula.

Realizzazione dei centri specializzati nella cura dei disturbi derivanti dal bullismo e dal cyberbullismo, estendere a tutto il territorio regionale e promuovere a livello nazionale il progetto del patentino per l’uso consapevole dello smartphone, aumentare i fondi dedicati alla prevenzione e al contrasto dei fenomeni del bullismo e del cyberbullismo nel prossimo bilancio regionale. Questi gli impegni che la Giunta ha assunto ufficialmente davanti al consiglio regionale

“Una buona notizia che ci fa superare la liturgia delle sole commemorazioni. La memoria deve sempre essere fondamento di un impegno maggiore e il Piemonte deve essere più orgoglioso e consapevole del suo ruolo di riferimento a livello nazionale su questo tema” dichiara Rossi sottolineando che “è dalla nostra regione che è partita la legge nazionale sul cyberbullismo, la 71/2017 ed è qui che è nato il progetto del patentino dello smartphone, che già altre regioni stanno mutuando. Il Piemonte è anche la regione con il più alto numero di ammonizioni da parte dei Questori. Non perché sia più diffuso il fenomeno, ma perché è più forte il lavoro di rete tra le istituzioni”.

“Qualche anno fa non tutti erano consapevoli della trasformazione in atto. Oggi, invece, c’è maggiore consapevolezza sul fatto che la nostra società è sempre più caratterizzata da relazioni digitali ed è compito delle istituzioni e delle agenzie educative fare di tutto affinché non manchi la formazione necessaria ai giovani, ma anche agli adulti” conclude Rossi.

Cerca