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PNRR Piemonte: La Giunta persevera nell’errore. Si apra una cabina di regia permanente per una progettazione condivisa

“Il PNRR rischia di trasformarsi in un’occasione persa per il Piemonte. Potrebbe essere l’opportunità di investire seriamente su settori strategici per condizionare in maniera positiva il futuro della nostra regione. Ma bisognerebbe definire quali sono. In sanità, in particolare, da opportunità di revisione e riorganizzazione di un sistema socio-sanitario in grado finalmente di rispondere ai nuovi bisogni di salute dei cittadini, rischia di diventare un insieme di bandi grazie ai quali ristrutturare degli edifici… così non serve a nessuno” l’amara considerazione del vicepresidente della Commissione Sanità, Domenico Rossi, a margine dell’odierna conferenza stampa dei gruppi di minoranza sui fondi del PNRR sanità destinati al Piemonte.

“La Giunta, dopo aver sbagliato nella fase iniziale del percorso, quando ha raccolto un insieme di progetti dai Comuni che spesso nulla avevano a che vedere con gli obiettivi del PNRR, ora persevera nell’errore di metodo che si trasforma inevitabilmente in un errore di merito” accusa Rossi.

“Mancano pochi giorni alla scadenza del 20 Dicembre, data entro cui il Piemonte deve comunicare al Governo lo schema di utilizzo dei 535 milioni destinati alla missione 6 del PNRR, quella dedicata alla salute, e, nella nostra Regione, nessuno ne sa nulla. Né i sindaci né i consiglieri regionali. La modalità scelta dalla Giunta e dal Presidente Cirio rappresenta il contrario della progettazione: nessun coinvolgimento degli stakeholder, nessuna analisi condivisa del fabbisogno, ma “segretezza” e delega ai tecnici. Insomma un disastro” incalza il consigliere Dem sottolineando che ”Se va bene ristruttureremo qualche locale ora inutilizzato per affiggere la targa “Casa della Comunità”, ma non avremo messo in campo quel progetto di riforma del sistema sanitario di cui abbiamo veramente bisogno e che riguarda soprattutto l’organizzazione, l’Inter-dipendenza tra ospedale e territorio, la telemedicina e il personale”. Proprio sul personale occorre guardare in faccia la realtà per scongiurare il pericolo di costruire cattedrali nel deserto: “Questo aspetto è sottovalutato. Senza un piano straordinario di assunzioni di medici, infermieri, OSS e tecnici le strutture riqualificate rimarranno vuote” spiega Rossi.

“Cosa dovrebbe fare, invece, Cirio? – conclude il vicepresidente della IV commissione – Intanto venire in Consiglio regionale a condividere le scelte, elencare i progetti strategici, se ci sono, e rispondere alle tante domande delle forze politiche. Ma soprattutto aprire una cabina di regia permanente di ascolto e dialogo con i sindaci, le forze politiche e le parti sociali. Creare un luogo nel quale confrontarsi in maniera permanente su come utilizzare questi fondi e definire le traiettorie utili a cambiare in meglio il Piemonte. Ieri, ad esempio, sono state annunciate le risorse per il reparto scuola. Che si fa? Come per la sanità si silenzia tutto e si delega ai tecnici? C’è ancora tempo per rimediare. Cirio batta un colpo”.

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