Cerca
Close this search box.

Sui posti di terapia intensiva i conti ancora non tornano e manca il personale

Sui posti di terapia intensiva è finalmente arrivata un’informativa dettagliata grazie alla disponibilità e competenza dei tecnici. Ma i conti ancora non tornano e ci auguriamo di fare ulteriore chiarezza nei prossimi giorni, quando riceveremo il dettaglio dei posti azienda per azienda e suddivisi per singoli ospedali.

Dai dati comunicati in Commissione Sanità lunedì 13 settembre dal dott. Manno emerge che in Piemonte i posti in terapia intensiva sono complessivamente 651 così suddivisi: 327 storicamente già presenti a cui si aggiungono 164 posti definiti “quiescenti”, attivabili senza intaccare altre attività ospedaliere in 24 ore, e altri 160 posti definiti “funzionali” messi in piedi grazie a un bando SCR con risorse regionali.

A questi potremo aggiungere altri 199 posti, che saranno realizzati entro un anno, grazie ai fondi nazionali messi a disposizione dall’allora commissario Arcuri, di cui una parte (già attivata) è già compresa nei 164 “quiescenti”.

Numeri finalmente reali, che, però, non coincidono con quelli comunicati ad Agenas dove si parla di 628 strutturali e 99 “attivabili”, contro i 487+164 comunicati oggi. Tutti come anche da questo dato dipenda il permanere delle regioni in zona bianca oppure no.

L’assenza dell’assessore ha, però, impedito di chiarire questa divergenza e, soprattutto non è stato possibile entrare nel merito della questione più importante: il personale. Se è vero, infatti, come è stato ribadito anche oggi, che mancano medici e infermieri, è anche vero che alle strutture che hanno già attivato i posti letto aggiuntivi è stata data indicazione di lavorare con lo stesso personale degli anni precedenti, probabilmente per vincolo di bilancio. Con la conseguenza che, qualora dovessero aumentare i ricoveri, ci troveremmo nella condizione di non dover trasformare le sale operatorie in reparti di TI, ma di svuotarle del personale necessario a farle funzionare.

Dopo tutti gli sforzi economici e organizzativi per predisporre maggiori strutture pronte a ricevere malati covid rischiamo di trovarci in una condizione simile a quella delle ondate precedenti per insufficienza di personale.

E’ stata l’occasione anche per fare il punto sulla situazione dei ricoverati attuali per Covid: il 67% dei ricoveri ordinari e il 70% di quelli in terapia intensiva non è vaccinato. La parte restante, risulta vaccinata ma coinvolge perlopiù soggetti con polipatologie pre-esistenti. Si tratta di un dato che dovrebbe spingerci a migliorare ulteriormente l’impegno sulla campagna vaccinale che ci vede al di sotto della media nazionale e al 13° posto rispetto alle altre regioni per cittadini che hanno ricevuto almeno una dose di vaccino, con numeri da migliorare soprattutto nella fascia over 50 e in quella dei 12-19enni. Su questo tema torneremo a chiedere un intervento specifico nei prossimi giorni.

Cerca