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Tutela ambientale ed equità intergenerazionale non interessano al centrodestra

Non passa, per l’astensione del centrodestra, l’ordine del giorno con il quale richiedevo l’adesione di Regione Piemonte alla campagna nazionale “Figli Costituenti”, per introdurre nella costituzione della Repubblica italiana i principi di equità generazionale e tutela dell’ambiente (che puoi leggere qui: https://bit.ly/3pUR68F )

Un tema attuale non solo perché equità e transizione ecologica sono al centro dei maggiori documenti istituzionali degli ultimi anni, come ad esempio il PNRR, ma anche perché proprio in queste settimane anche il Parlamento sta discutendo un disegno di legge costituzionale sugli stessi argomenti.

Eppure, nonostante la Giunta non si sia espressa con contrarietà, rimettendo all’aula la scelta, la maggioranza ha deciso di astenersi, bloccando, così, il provvedimento senza discuterlo e senza neppure produrre una misera dichiarazione di voto.

Un atteggiamento passivo a cui purtroppo siamo abituati: minuti di interventi puntuali e approfonditi della minoranza a cui si alternano quasi sempre i silenzi indifferenti del centro destra.

Evidentemente anche in questo caso, argomenti come la tutela ambientale e l’equità generazionale non sono una priorità per chi governa il Piemonte. Sono solo parole e slogan da sciorinare quando fa comodo. Quella di oggi era l’occasione per manifestare la volontà di voler perseguire concretamente tali principi, con un atto che chiedeva alla giunta di farsi promotrice presso il Governo della necessità di introdurre il principio di equità generazionale e difesa dell’ambiente nella Costituzione della Repubblica Italiana ed inserire all’interno dello Statuto della Regione il principio di equità generazionale. Il tutto in linea con quanto già fatto da altre regioni guidate dal centro-destra quali Lombardia e Veneto.

Un’opportunità persa, purtroppo, che svela, ancora una volta l’atteggiamento che questa maggioranza ha nei confronti dell’aula consiliare caratterizzato da indifferenza e superficialità.

Non ci arrendiamo e continueremo a chiedere maggiore equità e un’autentica transizione ecologica, a partire dalla verifica di quanto è stato approvato, ma ancora non realizzato.    Basti pensare alla mozione sulla bioeconomia circolare che, approvata all’unanimità, giace in un cassetto dimenticata. Un tema anch’esso tutt’altro che marginale e su cui cercheremo di tornare al più presto.

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