Sui vaccini in Piemonte servono meno annunci e una piattaforma più flessibile per fissare subito le date di inoculazione

“I continui annunci del Presidente Cirio non cancellano i problemi della campagna vaccinale piemontese soprattutto sul lato organizzativo”.  Commenta il vicepresidente della Commissione Sanità, Domenico Rossi, che da settimane richiama l’attenzione del Presidente e dell’assessore competente sulle lacune del sistema piemontese.

“L’appuntamento per la somministrazione del vaccino – aggiunge il consigliere Dem – resta ancora ‘al buio’: era stato annunciato un appuntamento entro le 48 ore per la popolazione di età compresa tra i 40-49 anni, ma non è così. Analogamente non c’è alcuna certezza sulla data di inoculazione della seconda dose con tutte le conseguenza che possiamo immaginare in vista della stagione estiva”.

Proprio su quest’ultimo aspetto Rossi ha interrogato nell’odierna seduta del Consiglio la Giunta Regionale per approfondire le modalità con cui il Piemonte intende gestire la campagna vaccinale nel periodo estivo. “I prossimi mesi sono solitamente dedicati alle ferie estive e proprio in quel periodo è prevista la somministrazione delle seconde dosi. Una coincidenza che potrebbe disincentivare la corretta conclusione del ciclo vaccinale, inficiandone l’efficacia, ma anche  ridurre le partenze, per rispettare le scadenze, con rilevanti risvolti negativi anche sul fronte del turismo, già duramente provato dalle conseguenze e dalle restrizioni dovute alla pandemia” spiega Rossi.

L’assessore Icardi ha nuovamente sottolineato che l’organizzazione della piattaforma piemontese è correlata al tema delle forniture, ovvero alla sicurezza del numero di dosi disponibili. Peccato che la stessa situazione valga anche per le regioni dove il sistema risulta più efficiente ed elastico. Ancora una volta il sistema si dimostra operatore dipendente, l’assessore ha infatti precisato che il secondo appuntamento verrà fissato direttamente con chi effettua la seconda somministrazione, e l’implementazione di un sistema digitale funzionale.

“La piattaforma piemontese, contrariamente a quella lombarda e di altre regioni – prosegue l’esponente PD – è caratterizzata da rigidità nel processo di prenotazione che non consentono all’utente di intervenire in alcun modo sulle date della somministrazione. Occorre lavorare affinché in fase di prenotazione sia possibile conoscere la data della prima dose e almeno il periodo della seconda. Solo in questo modo è possibile organizzare i propri spostamenti verso il centro vaccinale designato, anche dai luoghi di vacanza, riducendo così la possibilità che si verifichino mancate somministrazioni all’ultimo momento e ottimizzando l’utilizzo delle dosi in possesso”. 

“Voglio ribadire che la campagna vaccinale è cominciata ormai da più di quattro mesi, rischia di diventare un’operazione strutturale per i prossimi anni, ma il Piemonte la gestisce ancora con una procedura d’emergenza: è necessario e non rinviabile un salto di qualità” conclude Rossi.

 

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