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Parchi naturali: ampia convergenza sulla revisione della governance

Oggi in V commissione è finalmente cominciato l’iter delle due proposte di legge che hanno a cuore il Parco del Ticino. Si tratta della Pdl 113, che ho presentato come primo firmatario, e della Pdl 133 avanzata dai Comuni di Romentino, Bellinzago Novarese, Cameri, Galliate, Oleggio, Trecate in data 11 febbraio 2021. Entrambe hanno l’obiettivo di modificare il Testo unico sulla tutela delle aree naturali e della biodiversità in vigore dal 2009 così modificato durante la scorsa legislatura che aveva previsto diversi accorpamenti.

Dopo questi anni di applicazione, però, ci sono delle criticità che vanno corrette.  In primis ritengo sia necessario rivedere le modalità di elezione degli organi direttivi: la rappresentanza deve tenere conto anche della popolazione e dell’estensione dei territori: non è accettabile, ad esempio, che nel Consiglio direttivo dell’Ente di gestione delle aree protette del Ticino e del Lago Maggiore manchi attualmente una rappresentanza dell’area del Parco del Ticino che, da solo, rappresenta il 45,96% delle superfici protette.

Inoltre va rivisto l’ultimo accorpamento. Il Parco del Ticino per la sua estensione, le sue peculiarità e in quanto appartenente alla Valle del Ticino, riconosciuta patrimonio dell’Unesco dovrebbero recuperare autonomia di gestione e aprire un dialogo con la Lombardia per verificare percorsi di gestione condivisa già avanzati in passato: un passaggio quest’ultimo che potrebbe rappresentare un determinante elemento di promozione del territorio.

Si tratta di proposte che nel nostro territorio hanno una condivisione trasversale alle forze politiche. Una convergenza emersa anche in sede di commissione dove anche la maggioranza si è resa disponibile a un percorso condiviso per migliore governance dei parchi e per rilanciare la tutela e la valorizzazione delle aree naturali. Un buon inizio che ci fa ben sperare per un buon esito dell’iter.

 

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