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Carceri potenziali cluster: più attenzione agli agenti di Polizia Penitenziaria e ai detenuti 

Nonostante la richiesta delle organizzazioni sindacali della Polizia Penitenziaria (leggi il comunicato qui) che denunciano la decisione di escludere, nella DGR n. 3-2190 dello scorso 3 novembre 2020, gli agenti dagli screening per le forze dell’ordine, la Giunta non intende modificare il documento. Secondo quanto risposto dall’assessore Icardi, alla mia interrogazione (il testo integrale qui), gli agenti di polizia penitenziaria rientrano nella categoria “polizia”. Peccato che nell’elenco di specifica della citata DGR ci siano tutti i corpi tranne il loro e che nei fatti, in alcune carceri piemontesi, come quello di Torino, i tamponi non siano stati effettuati dall’Asl, ma l’amministrazione penitenziaria abbia dovuto provvedere in maniera autonoma. In altri  territori, invece, le aziende sanitarie hanno provveduto. Ancora un caso di confusione nella gestione della pandemia Covid-19 che colpisce un ambito molto delicato.

Pochi tamponi e poca chiarezza, insomma, e, di conseguenza, una situazione sempre più tesa dentro e fuori dalle carceri. Da un lato, infatti, l’ambiente chiuso favorisce una diffusione rapida del virus, dall’altro, gli operatori e gli agenti che lavorano in carcere, ogni giorno entrano ed escono dalla struttura e, in tal senso, sono di fatto equiparabili ai lavoratori delle RSA.

Un quadro di gestione confusa a cui si aggiunge il fatto che le Asl piemontesi non sembrerebbero avere una procedura condivisa per somministrare i tamponi agli agenti di Polizia Penitenziaria.  Manca, inoltre, una politica di screening all’interno di tutta la comunità penitenziaria.

Mi auguro che l’odierna interrogazione sia servita a  sensibilizzare la Giunta anche nei confronti delle migliaia di detenuti piemontesi. Auspico che, come in altre regioni, si proceda a somministrare i tamponi anche nei loro confronti così da garantire la loro salute, quella degli operatori e degli agenti, ma anche un clima di maggiore serenità in un momento in cui non mancano tensioni legate alla impossibilità di effettuare le visite con i parenti.

Per verificare la situazione nelle carceri piemontesi lunedì prossimo ci recheremo al carcere Cotugno di Torino insieme all’ufficio di Presidenza della Commissione Sanità.

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