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Un’emergenza drammatica, non più rinviabile un piano per la prevenzione del dissesto idrogeologico

E’ una situazione drammatica quella che sta vivendo il Piemonte. E’ il momento di unire le forze: c’è molto lavoro da fare per ricostruire e serviranno risorse adeguate.

Nel pomeriggio di oggi, sabato 3 ottobre, mi sono recato a Romagnano Sesia subito dopo aver appreso la notizia della caduta del ponte sul fiume Sesia.

Ho voluto portare la mia vicinanza alla comunità di Romagnano mettendomi a disposizione del sindaco per facilitare le comunicazioni con la Regione in una situazione che è davvero difficile. Come lo è in diverse zone del Piemonte che vede alcuni territori pagare un prezzo davvero molto alto: penso  alla situazione della provincia di Vercelli, al Verbano Cusio Ossola e al cuneese con Limone Piemonte completamente isolata. Si contano una vittima accertata,  circa venti dispersi, decine di sfollati e non c’è una provincia che non sia stata in qualche modo colpita. La reazione della Regione, in accordo con le istituzioni locali ed il Governo, deve essere repentina ed efficace, per questo ho già contattato l’assessore Gabusi.

Non è la prima volta che il Piemonte viene colpito da simili calamità. Per questo occorre uno sforzo collettivo di chi gestisce la cosa pubblica affinché un piano per la prevenzione del dissesto idrogeologico diventi una priorità a livello regionale e nazionale. Non è più rinviabile una programmazione seria e puntuale su questo aspetto, oltre che una seria e rigorosa verifica delle infrastrutture. Passerà l’emergenza, sono certo che i piemontesi sapranno superare anche questa prova, ma una risposta è necessaria: lo dobbiamo a tutti coloro che negli anni sono stati duramente colpiti da analoghe catastrofi.

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