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Covid-19: Possibile riammissione a scuola in ‘quarantena attiva’ per i “contatti” asintomatici dopo tampone negativo.

Quali sono le procedure da seguire per la riammissione a scuola di studenti, insegnanti e personale che sono entrati in contatto con persone positive al Covid-19 qualora risultassero asintomatici e negativi al tampone? Questa la domanda che il Vicepresidente della Commissione Sanità, Domenico Rossi, ha sottoposto all’assessore competente nell’odierna sessione di Question Time (leggi l’interrogazione qui) a Palazzo Lascaris. “Ho ritenuto necessario porre questo quesito in quanto sono stato interpellato da diversi cittadini, che mi hanno chiesto chiarimenti sulle procedure e soprattutto sul rientro a scuola” spiega il consigliere Dem.

“I primi casi di positività nelle scuole hanno evidenziato difformità nelle linee di comportamento delle Asl nella gestione dei rientri a scuola degli studenti risultati negativi al tampone” dichiara Rossi ricordando la situazione che si è creata nei giorni scorsi in Piemonte, dove alcune ASL hanno disposto il rientro a scuola e altre, come quella novarese, invece, hanno confermato la quarante di 14 giorni. “A fronte di una risposta tempestiva e qualificata dell’Asl novarese – spiega – è evidente che la scelta di tenere in quarantena per 14 giorni compagni di classe e insegnanti asintomatici nonostante la negatività al tampone, risponde a un principio corretto di tutela della salute pubblica, ma genera disagi alle famiglie, a maggior ragione se si tiene conto che la quarantena per gli under 14 richiede la presenza a casa di almeno un genitore. In altri territori la procedura è stata diversa e dopo il primo tampone negativo si è provveduto alla riammissione”.

“Si tratta di un tema delicato perché mette insieme la salute pubblica con altre dimensioni comunque importanti come l’apprendimento dei bambini e i problemi socio-economici. In questo momento, ad esempio, solo per i dipendenti è previsto un congedo collegato alla quarantena dei figli retribuito al 50% e solo nei casi in cui il contatto sospetto sia avvenuto a scuola” sottolinea il vicepresidente della Commissione Sanità.

“Lungi da me dare indicazioni di natura sanitaria, ma ritengo corretto che ci sia una linea di intervento omogenea su tutto il territorio piemontese e che le istituzioni abbiano il compito di rendere il più sostenibile possibile, anche per le famiglie, i prossimi mesi” prosegue Rossi.

La risposta dell’assessore Icardi al quesito  è stata chiara (leggi il documento integrale qui): la Regione ha adottato una linea di indirizzo unitaria su tutto il territorio regionale prevedendo, in caso di tampone negativo sul soggetto asintomatico che è stato a contatto con persone positive, effettuato nei tempi corretti (tra il quinto e il settimo giorno), la possibilità di adottare una quarantena attiva fino al raggiungimento dei 14 giorni previsti, così da permettere il rientro al lavoro o a scuola monitorando le condizioni di salute e prevedendo tutte le protezioni individuali necessarie.

Una possibilità che però deve essere valutata sempre dai dipartimenti di prevenzione locale: nell’ambito della loro autonomia e responsabilità, devono “valutare se adottare o meno l’istituto della quarantena attiva o dell’isolamento totale, in relazione alla situazione epidemiologica che è diversa da caso a caso”.

Scarica qui la DGR 13-3181 del 15 maggio 2020 con relativo allegato
Scarica qui la nota prot. n. 18925 del 9 giugno 2020.

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