Cerca
Close this search box.

La Regione indichi una linea univoca nei protocolli anti-Covid sul rientro a scuola dopo il doppio tampone negativo

“La risposta dell’Asl di Novara è stata tempestiva e gli operatori hanno dato attenzione anche all’emotività dei più piccoli. Vanno ringraziati per la professionalità e la flessibilità dimostrata in questi mesi. Certamente questo è un ottimo punto di partenza nella gestione dei possibili focolai Covid all’interno degli istituti scolastici del Piemonte”. Il Vicepresidente della Commissione Sanità riconosce all’azienda sanitaria novarese di aver gestito con efficacia quello che può essere considerato il primo test probante per i protocolli anti covid. 
“Siamo di fronte ai primi casi nelle scuole – prosegue il consigliere Dem – realisticamente dovremo affrontarne altri. Serve massima collaborazione tra famiglie e istituzioni ma anche chiarezza sulle procedure. In particolare penso alla gestione dei tamponi con esito negativio sui contatti stretti”. Nel novarese, in ottemperanza a quanto indicato nelle linee guida regionali, compagni di classe, insegnanti degli alunni risultati positivi, pur essendo negativi al tampone, al momento, dovrebbero concludere la quarantena di 14 giorni. 
“Ma le linee guida indicano la quarantena senza far riferimento al tampone. Se il sistema è in grado di sottoporre al test tutti i contatti stretti, è bene valutare che in caso di esito negativo e assenza di sintomatologia questi possano tornare a scuola, come mi risulta accade in Lombardia ed Emilia Romagna. Occorre che la Regione fornisca una linea di comportamento univoca alle Asl per non creare una situazione a macchia di leopardo, anche integrando le attuali indicazioni operative” argomenta il consigliere.
“Chiederò alla Regione di chiarire questo aspetto con urgenza. Così si da un senso ai tamponi a tappeto e si evita di bloccare in casa insegnanti, allievi e relative famiglie, quando non è necessario” Conclude il vicepresidente della Commissione Sanità.
Cerca