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Bene il lavoro condiviso per il post emergenza Covid, ma occorre un cambio di passo della Giunta.

La proposta del presidente della Commissione Sanità, Alessandro Stecco, rappresenta un percorso praticabile per lavorare insieme in modo costruttivo sulla gestione del post emergenza coronavirus.

Il gruppo del Partito Democratico in Regione Piemonte ha accolto positivamente l’invito avanzato dalla maggioranza in un clima di piena collaborazione.

Del resto c’è condivisione sulla necessità di predisporre un piano specifico per il recupero delle visite e degli interventi sospesi a causa del virus e di preparare la fase 2 anche in ambito sanitario con una separazione più rigorosa tra luoghi Covid e luoghi no-Covid nel momento in cui il numero dei contagi si ridurrà. Ma l’emergenza ci obbliga a rivedere la maggior parte delle concezioni e le previsioni fatte sin qui per il comparto sanitario, sul quale sarà necessario investire a partire dall’aumento del personale, potenziando le azioni di prevenzione, la rete ospedaliera e quella territoriale, oltre all’investimento in ricerca, formazione e telemedicina, come previsto dall’ordine del giorno a mia prima firma approvato all’unanimità durante il consiglio di oggi.

Il capogruppo Domenico Ravetti ha aggiunto che la proposta è condivisibile ad una condizione: la serietà.  Ha infatti affermato che la Giunta dovrà dimostrare la propria volontà di tenere in considerazione il lavoro svolto e dovrà mettere a disposizione dei professionisti in grado di dare supporto scientifico ai commissari.

Abbiamo inoltre specificato che occorre, inoltre, un deciso cambio di rotta nell’atteggiamento della Giunta nei confronti della commissione e del consiglio: non è più accettabile, come accaduto nella seduta della Commissione di ieri, che gli assessori si presentino con numeri e dati approssimativi sui controlli nelle RSA e sui tamponi, oppure senza una relazione aggiornata e puntuale sulla situazione.

Il lavoro in consiglio non è un passatempo e lo slittamento dell’informativa, prevista per oggi, a causa dell’assenza del Presidente Cirio e degli assessori Icardi e Caucino, sono un cattivo segnale, anche perché sono tante le questioni su cui avremmo voluto confrontarci e sulle quali i cittadini piemontesi aspettano risposte: dal numero dei decessi in Piemonte, che sembra più alto che in altre regioni per popolazione e caratteristiche, al numero dei tamponi, alla questione, ancora irrisolta, dei DPI per operatori e cittadini.

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