Caso multisala: non bastano un sì o un no, occorre programmare il futuro

Il dibattito che si è sviluppato in questi giorni sulla questione multisala a Novara merita attenzione e qualche chiarimento, ma soprattutto credo apra una discussione in città, su quale sia la scelta migliore da fare. L’alternativa, infatti, – almeno per me – non è tra farla oppure no, come piacerebbe a qualcuno, ma tra diverse idee di progetto.

In primis va chiarito che l’assessore Parigi non ha ritirato l’emendamento (con il quale si sarebbero liberalizzate le distanze per la costruzione di nuovi cinema nei capoluoghi di provincia) dell’Omnibus perché contraria a questo tipo di liberalizzazione, tantomeno all’ipotesi che se ne costruisca una a Novara. Come ha dichiarato pubblicamente lo ha fatto perché ritiene più opportuno affrontare l’argomento all’interno di un disegno di legge sul cinema che permetterà di entrare nel merito del tema nella sua complessità (non solo dal punto di vista delle distanze), coinvolgendo così anche i diversi stakeholder. Uno dei punti, già inserito nel Testo Unico Cultura della Regione recentemente approvato, ad esempio, è il sostegno alle sale cinematografiche piccole e indipendenti riconosciute come presìdi culturali del territorio, fattore di aggregazione sociale ed elementi di valorizzazione dei centri urbani.

Anche le mie preoccupazioni, espresse all’assessore prima delle vacanze estive, non erano fondate su una contrarietà, ma sull’opportunità di affrontare il tema dedicando ad esso il giusto approfondimento.

Al chiarimento sulle scelte fatte dall’assessorato, da me condivise, aggiungo anche che non è mai cosa buona legiferare avendo in mente un caso singolo o una situazione specifica. La legge varrà per tutte le situazioni future ed è bene, quindi, che venga prodotta immaginando diverse casistiche e situazioni.

Tornando al caso specifico di Novara. A qualcuno piacerebbe che questa discussione diventasse una guerra tra due fazioni, buona per i social: favorevoli, da un lato, e contrari dall’altro. Il tutto condito da insulti e pregiudizi reciproci.

Sgombro subito il campo da questo equivoco. Non sono contrario alla realizzazione di una multisala a Novara. Anzi, sarei contento se aumentasse l’offerta di cinema (meglio se di qualità) nella mia città. Detto questo, però, vorrei superare la sterile contrapposizione con alcune considerazioni sul progetto che si vuole mettere in campo.

Essere favorevole alla realizzazione di una multisala significa, per forza, condividere l’idea di costruire un nuovo edificio vicino a un centro commerciale? Parliamo da anni di “stop al consumo di suolo”, di rigenerazione degli spazi urbani, di difesa del paesaggio, e poi, ogni volta, l’unica soluzione è quella di costruire da zero? Novara ha ampie zone di città abbandonata: si pensi ad alcune zone dei  quartieri S. Andrea o S. Agabio, ad esempio. Oppure all’ex-centro sociale di Corso Giulio Cesare. Perché non provare a costruire una multisala rigenerando parti di città? Una soluzione che mi piacerebbe e che è realizzabile da subito: infatti la deroga alla norma sulle distanze, in caso di  realizzazione di nuove sale cinematografiche mediante il riutilizzo di immobili esistenti, anche attraverso interventi di demolizione totale o parziale e successiva ricostruzione, è già prevista nella Legge regionale n. 17 del 28 dicembre 2005 sulla “Disciplina della diffusione dell’esercizio cinematografico del Piemonte”. A tutti coloro che ritengono che la realizzazione del multisala rappresenti un’urgente priorità per la comunità, non sembra un’opportunità? Parliamone!

La seconda, invece, riguarda il rapporto con le attività già esistenti in città. Qual è la dimensione che permetterebbe una convivenza con i piccoli esercenti indipendenti già operanti in città? A me piacerebbe che si arrivasse a una soluzione che non spazzi via chi in questi anni si è occupato con amore e dedizione del cinema novarese.

Un’ultima considerazione riguarda il metodo: proviamo a fare qualche ragionamento a partire da dati e numeri? Vogliamo compiere uno sforzo condiviso perché la multisala non sia soltanto una medaglia da appuntarsi al petto, ma una vera opportunità per la città? Un bel dibattito in città aiuterebbe… con buona pace di chi vuole solo fomentare una guerra tra fazioni.

 

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