Interruzione di gravidanza: Regione Piemonte al fianco delle donne per la libera scelta

“L’approvazione della delibera a prima firma Grimaldi, sottoscritta da gran parte della maggioranza e dal Movimento 5 Stelle, segna un punto importante a favore della piena applicazione della legge 194: per rendere esigibile il diritto alla libera scelta delle donne sull’interruzione di gravidanza, infatti, è necessario rendere obbligatorio il turn over per superare i problemi generati dalla legittima obiezione di coscienza dei medici”. Così Domenico Rossi, presidente della Commissione Sanità, commenta l’approvazione del documento, primo in Italia, che rende stringente l’articolo 9 della legge del 1978, sancendo il dovere delle strutture sanitarie di assicurare il diritto all’interruzione di gravidanza e assegnando alla Regione il controllo sull’attuazione della legge anche attraverso la mobilità del personale. “I dati evidenziano una crescita dell’obiezione che mette a rischio il diritto all’interruzione di gravidanza” spiega Rossi rilevando che in Piemonte gli obiettori sono il 67%, sotto la media nazionale del 70%, tuttavia il 47% degli aborti in Piemonte e l’87% a Torino vengono effettuati in un unico presidio: il Sant’Anna. “Per questo la delibera – conclude Rossi – è fondamentale per intervenire in quei contesti dove la criticità è più elevata, come nel caso di Novara. Il documento da un lato incarica l’assessorato di un monitoraggio per verificare che in ogni territorio l’obiezione non superi la soglia del 50%, dall’altro consente ai direttori di attuare il turn over, avviando una call interna per reclutare medici e infine, se ciò non fosse ancora sufficiente, di procedere a chiamate pubbliche e assunzioni rivolte a medici che praticano IVG”.
Un testo che accoglie gli importanti emendamenti del Partito Democratico. “La collega Conticelli – spiega Rossi – ha colto l’occasione per intervenire sulla tutela della salute della donna inserendo importanti emendamenti, approvati da consiglio, in particolare sulla contraccezione gratuita per le giovani sotto i 26 anni e per le donne disoccupate oltre all’accesso libero e diretto senza ticket ai Consultori per le lavoratrici colpite dalla crisi  “.

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