Cerca
Close this search box.

Novara per Orlando e il “nuovo inizio” del Partito Democratico

Quello che vi propongo è ridurre le distanze. Quelle economiche, sociali, culturali. E anche le distanze tra di noi”. Nelle parole dell’incipit della mozione “Unire lItalia, Unire il PD”, con cui Andrea Orlando si candida alla segreteria nazionale del Partito Democratico, il significato più profondo di una sfida che vuole mettere al centro la capacità di confronto e dialogo del PD e l’impegno quotidiano di decine di migliaia di donne e uomini in tutto il Paese, che sono il vero cuore della comunitàà.

Una sfida raccolta sul territorio dal Comitato “Novara per Orlando”, coordinato dal Consigliere Regionale, Domenico Rossi, che sabato 25 marzo si è riunito presso la sede provinciale del Partito Democratico per illustrare la piattaforma della mozione e le prossime attività. «Il comitato – spiega Rossi – riunisce tante anime del Partito Democratico accomunate dalla consapevolezza che a questo partito serva una forte discontinuità dalla gestione degli ultimi tre anni e una leadership che torni ad unire dentro e fuori dal partito per evitare di perdere altri preziosi compagni di viaggio e per tornare a parlare con i tanti che non si riconoscono più in noi: in particolare il mondo del lavoro, della scuola, ma soprattutto i giovani». Ridurre le distanze, dunque, e insieme guardare con responsabilità al Paese. «Questo progetto ha una parola d’ordine: uguaglianza, da raggiungere attraverso una decisa lotta alla sperequazione, a partire da quella all’evasione, alla corruzione e alle mafie e attraverso un fisco davvero equo e progressivo» conclude Rossi.

«Un nuovo inizio – come lo definisce la Senatrice Elena Ferrara – che, a partire da un confronto sulle piattaforme politiche, ci porti a rispondere alla domanda più importante: cosa fare per lItalia e per le persone più in difficoltàà con grande rilievo ai temi dei diritti, del lavoro e della conoscenza».

Per questo la mozione Orlando pone al centro le frontiere e le periferie riportando l’attenzione sugli enti e gli amministratori locali. «Comuni e Province hanno un ruolo decisivo nelle politiche di coesione sociale e vanno sostenuti prestando grande attenzione alle politiche fiscali, sull’immigrazione e con misure di sussidiarietà a livello nazionale ed europeo». Non a caso sono molti gli amministratori locali novaresi che hanno sostengono la candidatura Orlando. «La presenza di un soggetto politico forte, aperto al dialogo e al confronto, dove ogni soggetto abbia stessa dignità, è fondamentale per sostenere l’attività degli amministratori locali» sottolinea Milù Allegra, consigliere comunale e provinciale a Novara. «Orlando è la persona giusta con cui ripartire e per cercare di recuperare il rapporto con coloro che dal Partito sono stati delusi e che hanno preferito andarsene» commenta Alessia Nobili, vicesindaco di Fontaneto d’Agogna.

Una piattaforma, quella della mozione Orlando, che rilancia, quindi, il Partito Democratico come un grande soggetto pluralista, popolare e radicato nei territori, la casa comune delle migliori tradizioni del riformismo italiano. «Si deve superare la teoria dell’isolamento del PD – precisa Giuliana Manica, Presidente PD Piemonte – che deve rappresentare una comunitàà vera e non più un deserto con un uomo solo al comando. Il Paese va cambiato attraverso le politiche di una sinistra moderna, che metta al primo posto scuola, donne e lavoro, in una visione inclusiva delle politiche sociali». Una trasformazione che passa anche dall’organizzazione del partito. Ne è convinto Mauro Gavinelli, Segretario Provinciale del PD. «Il nostro partito può e deve ritrovare la necessaria unità anche attraverso una solida strutturazione interna in cui il confronto tra gli iscritti non si riduca a un’accettazione passiva di scelte calate dall’alto e sappia aprirsi attraverso i circoli a tutta la comunità».

Cerca