Dalla parte dei ricercatori precari

Abbiamo organizzato questa mattina una conferenza stampa insieme ai rappresentanti del Coordinamento Ricercatori Non Strutturati Unito e ai colleghi Andrea Appiano, Silvana Accossato, Marco Grimaldi e al VicePresidente Nino Boeti.
E’ stato presentato l’Ordine del giorno con cui chiediamo all’UniTo di rivedere il piano di reclutamento del personale e di assumere un maggior numero di ricercatori precari.
Noi siamo dalla loro parte.

Qui il servizio che il Tg Regionale ha dedicato all’evento:

 

 

Di seguito, il lancio dell’Agenzia ANSA:

 

Universita’: Pd, Regione intervenga contro precarieta’

 

TORINO, 31 GEN – L’Universita’ di TORINO si avvale della collaborazione di oltre duemila ricercatori precari, a fronte di circa 1.900 unita’ di personale docente strutturato. Per contrastare questa situazione, il Pd del Piemonte chiede alla Regione di intervenire sull’Ateneo affinche’ riveda il proprio piano di reclutamento del personale. All’Universita’ di TORINO, e’ stato sottolineato oggi in una conferenza stampa convocata dal gruppo Pd in Consiglio regionale, il numero medio di studenti iscritti per ogni docente e’ uno dei peggiori d’Italia: 34,5 contro la media nazionale di circa 30 e quella delle regioni del Nord di 28. E la situazione e’ destinata a peggiorare, visto che quest’anno le immatricolazioni sono salite dell’8,3%. “Siamo orgogliosi della nostra Universita’, che e’ una delle prime d’Italia e del mondo – hanno affermato i consiglieri Domenico Rossi, Andrea Appiano e Nino Boeti – ma proprio per questo non vogliamo rischiare uno scadimento della qualita’ della ricerca e dell’insegnamento. L’ago della bilancia deve tornare a spostarsi verso i contratti di lavoro strutturati”. “Il problema – ha rimarcato il capogruppo di Sel, Marco Grimaldi – riguarda tutta Italia. Serve un piano di investimenti nazionali e c’e’ una battaglia culturale da fare per riaffermare che i ricercatori sono lavoratori e non studenti a vita”. “L’Universita’ – ha sottolineato la rappresentante del Coordinamento ricercatori precari, Marianna Filandri – intende reclutare a tempo determinato solo 80 ricercatori nel triennio 2016-2018: cosi’ si rischia di interrompere la ricerca”.

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