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Report Meridiano Sanità: buone notizia per il Piemonte ma occorre investire su prevenzione

_graficoThe European House-Ambrosetti ha pubblicato in questi giorni l’annuale report che misura le performance dei sistemi sanitari europei e delle Regioni italiane. Un documento di analisi che suggerisce peraltro alcune contro misure per migliorarli e renderli maggiormanete sostenibili. La buona notizia è che il Piemonte ha una buona sanità, posizionandosi al quinto posto in Italia, dopo Emilia Romagna, Lombardia, Toscana e Trentino Alto-Adige. Quella meno buona è che l’Italia è ancora cenerentola in Europa e dovrebbe investire di più. Per il rapporto “La sfida di gran lunga più importante per i sistemi sanitari e sociali è quella delle patologie croniche che rendono necessaria una specificità di organizzazione e un impegno di risorse molto importanti”.

Un’affermazione che deriva dall’individuazione di specifici campanelli d’allarme. Il rapporto evidenzia, infatti, come nel 2015 per la prima volta in 10 anni, in Italia, sia diminuita la speranza di vita alla nascita, si sia registrato il tasso di mortalità più alto dal dopoguerra ad oggi e, inoltre, si riducano gli anni vissuti in buona salute. Invecchiamento e salute, ma anche calo delle vaccinazioni. Si legge nel rapporto: “Nel 2015 la copertura nazionale media per le vaccinazioni contro poliomielite, tetano, difterite, epatite B pertosse e Haemophilus influenzae è stata del 93,4%; con un decremento di 1,3 punti percentuali rispetto al 2014 e di quasi 3 punti percentuali rispetto al 2011. Particolarmente preoccupanti sono i dati di copertura vaccinale per morbillo e rosolia che hanno perso 5 punti percentuali dal 2011 al 2015, passando dal 90,1% all’85,3%”. Per questo il suggerimento è quello di implementare il nuovo Piano Nazionale Prevenzione Vaccinale in modo omogeneo sul territorio nazionale e valutare l’obbligatorietà di alcuni vaccini per l’ammissione dei bambini a scuola.

La linea guida chiave proposta sulla base del documento analitico però è chiara: puntare sulla prevenzione. Occorre investire maggiormente sulla sanità. L’investimento in prevenzione ha un impatto positivo sulla spesa sanitaria, come si legge nel report, “il modello di previsione di Meridiano Sanità ha altresì stimato che un euro investito in prevenzione genera 2,9 euro di risparmio nella spesa per prestazioni terapeutiche e riabilitative e che l’orizzonte temporale nel quale l’investimento in prevenzione manifesta i suoi impatti sulla spesa per prestazioni curative e riabilitative, in percentuale della spesa sanitaria totale, è di 10 anni. Ad oggi l’Italia spende in prevenzione 98,4 euro pro-capite. Se il nostro Paese investisse quanto la Germania (126,4 Euro) la spesa sanitaria al 2050 sarebbe l’8,9% del PIL con un risparmio di 4 miliardi di Euro l’anno”.

Elementi coerenti con la riforma della sanità messa in atto da Regione Piemonte ma anche spunti di riflessione su cui in Commissione Sanità, in cui ricopro il ruolo di vicepresidente, dovremo riflettere. La qualità delle cure ospedaliere unità ad un’efficace rete territoriale sono le fondamenta per migliorare il servizio al cittadino sia sotto il profilo qualitativo che quantitativo.

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