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Approvata la Legge Regionale sul gioco d’azzardo patologico

 

Una legge necessaria per far fronte ad un fenomeno sempre più preoccupante. Il gioco d’azzardo patologico. Nel 2013 sono stati trattati, presso i Servizi per la cura delle Dipendenze del Piemonte, 1.234 soggetti per gioco d’azzardo patologico di cui 265 donne e 969 uomini. Un numero in costante crescita a partire dal 2005, anno della prima rilevazione specifica con un incremento del 643%, da 166 a 1235 utenti, nell’intervallo 2005-2013 (dati Asl). Oggi, a Palazzo Lascaris, è stato approvato il disegno di legge “Norme per la prevenzione e il contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo patologico” frutto di un approfondito e articolato esame in sede congiunta delle Commissioni III e IV, di cui il Consigliere Regionale Domenico Rossi è stato relatore per il Partito Democratico. «Un testo – spiega Rossi – che impegna fortemente la Regione a partire dall’approvazione, entro novanta giorni dall’entrata in vigore della legge, di un piano integrato per il contrasto, la prevenzione e la riduzione del rischio della dipendenza dal gioco d’azzardo patologico». Una strategia di medio termine per intervenire su tutte le categorie coinvolte, dai giocatori agli operatori del settore, passando per le associazioni di categoria e il personale sanitario, fino alle categorie più a rischio in particolare i giovani. «Si tratta – aggiunge il consigliere democratico – di un fenomeno preoccupante di cui mi occupo da tempo, prima attraverso l’impegno nell’associazionismo E oggi dai banchi del consiglio regionale: i numeri sono in costante crescita, le amministrazioni comunali da tempo hanno lanciato l’allarme, e il sistema sanitario ha dovuto organizzare servizi specifici. Servono strumenti concreti, uniformi sul territorio, per arginare il fenomeno e lavorare per il futuro: questo disegno di legge vuole rispondere a tali esigenze, tutelare i più fragili e dare un sostegno concreto ai comuni».

Nello specifico la legge regola il divieto di collocare macchinette per il gioco d’azzardo nei locali situati a meno di 500 metri da scuole, centri di aggregazione giovanile, ospedali e luoghi di culto, ma anche sportelli bancomat e negozi di pegni o compro oro, ma anche la disposizione di limitazioni temporali all’esercizio del gioco tramite slot machine per una durata non inferiore a tre ore nell’arco dell’orario di apertura previsto, all’interno delle sale da gioco, delle sale scommesse, degli esercizi pubblici e commerciali, dei circoli privati e di tutti i locali pubblici o aperti al pubblico. Nel documento sono previsti corsi di formazioni sulle ludopatie per tutti gli esercenti e i dipendenti delle sale da gioco e campagne annuali di informazione sui rischi e sui danni derivanti dalla dipendenza dal gioco. E’ inoltre prevista la predisposizione da parte della Giunta regionale dei contenuti grafici di un marchio regionale “Slot no grazie” che dovrà essere rilasciato dai comuni agli esercenti che scelgono di non installare o di disinstallare apparecchi per il gioco.

«Una buona legge che certamente non elimina il problema – conclude Rossi – ma rappresenta un punto di partenza che evidenzia buone prassi e mette in campo azioni di prevenzione importanti».

 

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