Ancora un’interrogazione sul tema delle cave

Cave di prestito e cave ordinarie. Nella seduta odierna ho interrogato l’assessore De Santis in merito al caso della cava Satap Spa di Cerano e più in generale sulla posizione di Regione Piemonte in merito al passaggio da cave di prestito a cave ordinarie. (leggi il testo integrale dell’interrogazione)

Nel caso in questione siamo di fronte ad una cava di prestito autorizzata ai sensi della Legge Regionale 30 del 1999, il cui progetto prevedeva il ritombamento con terre e rocce da scavo provenienti dagli sbancamenti derivanti dai lavori autostradali. Nelle settimane scorse il gestore  ha richiesto un passaggio di regime a cava ordinaria al fine di reperire tali materiali sul mercato ordinario, oltre che il rinnovo dell’autorizzazione per portare a termine il ritombamento e il recupero ambientale del sito.

Con la mia interrogazione ho voluto sottolineare le differenze sia sostanziali sia formali tra i due istituti. Le domande di autorizzazione all’esercizio di una cava ordinaria devono essere istruite dalla conferenza dei servizi che fa capo alla Provincia, mentre quelle relative alle cave di prestito dalla Conferenza dei servizi che fa capo alla Regione, ma, soprattutto le cave ordinarie costituiscono risposta alle necessità del mercato del settore estrattivo, quelle di prestito, invece, sono strettamente funzionali al reperimento dei materiali occorrenti per la realizzazione di importanti opere pubbliche (nel caso specifico dei lavori di adeguamento dell’Autostrada A4 Torino-Milano).

Distinguo, richiamati anche da alcune sentenze del TAR, che un eventuale passaggio da regime straordinario a quello ordinario debba essere necessariamente assoggettato al procedimento previsto per le cave ordinarie, compresa l’analisi dei prerequisiti.

Si aggiunga che nel caso della Provincia di Novara, i passaggi da cava di prestito a cava ordinaria rischiano di alterare il quadro delineato dalla programmazione provinciale con il DPAE.

L’Assessore ha ribadito che tale scenario sarà confermato o meno in sede di conferenza dei servizi regionale dove saranno presenti tutti soggetti pubblici e le amministrazioni interessate dal sito estrattivo in questione.

 

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