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DDL semplificazione: importanti novità per il settore estrattivo

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Adeguamento delle sanzioni e contenimento dell’incidenza delle cave di prestito sui territori. Questi i due obiettivi raggiunti dal consigliere regionale Domenico Rossi con la presentazione di alcuni emendamenti al disegno di legge 77 in materia di semplificazione. La Giunta ha accolto le richieste del consigliere presentando a sua volta degli emendamenti che porteranno nel testo definitivo che approderà in aula le modifiche richieste. “Le cosiddette cave di prestito – spiega Rossi – verranno autorizzate tenendo conto degli inerti già presenti nelle Provincie e non venduti o autorizzati in programmazione ma non scavate. Sul fronte dell’apparato sanzionatorio, l’articolo 21, risalente al 1978, sarà adeguato a standard attuali”. Un passaggio, quest’ultimo, ritenuto fondamentale da enti, amministrazioni e forze dell’ordine per disporre di un reale deterrente ad attività illecite. Le coltivazioni abusive saranno sanzionate con una multa minima di 10mila euro oltre ad una sanzione proporzionale in base alla quantità materiale cavato; per chi invece scaverà oltre il consentito la multa varierà da 3 a 30mila euro. “Anche in questo secondo caso – aggiunge Rossi – ho avanzato la richiesta di introdurre una sanzione proporzionale crescente in base alle quantità estratte che verrà valutata in sede di approvazione”.

Passaggi normativi che anticipano la revisione della legge  Regionale sulla coltivazione di cave e miniere per cui è iniziato un percorso di confronto con i territori e gli operatori del settore che il prossimo venerdì 13 febbraio porterà una delegazione di consiglieri regionali in siti estrattivi delle province di Novara, Verbania, Biella e Vercelli.

“La semplificazione rappresenta certamente un elemento chiave per il miglioramento del sistema Regione. Ci stiamo però confrontando con un settore dove occorre muoversi con prudenza” precisa il Consigliere Rossi. “L’attività estrattiva – conclude – è regolata da norme obsolete sia a livello nazionale sia a livello regionale e, inoltre, anche a causa delle difficoltà nei controlli, troppo spesso il settore è infiltrato da organizzazioni mafiose che utilizzano le cave come discariche abusive. A farne le spese sono l’ambiente, la salute dei cittadini e gli imprenditori onesti che vanno tutelati con un sistema di regole chiaro e che sia capace di mettere a margine i disonesti».

 

 

 

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