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L’edilizia scolastica fuori dal patto di stabilità

(Foto: Flickr-CC/Patrik Tschudin)

Le risorse delle Province impegnate per investimenti sull’edilizia scolastica devono essere escluse dal patto di stabilità per consentire interventi sugli oltre 5.300 istituti sparsi in tutta Italia. E’ stata approvata ieri con voto unanime del Consiglio Regionale la richiesta presentata con l’Ordine del Giorno che vede come primo firmatario Consigliere Domenico Rossi. «Nei prossimi giorni in Senato si discuterà la Legge di Stabilità, l’ultimo passaggio prima dell’approvazione», spiega il consigliere Democratico. «In quella sede – prosegue – verrà presentato un emendamento già sottoposto alla Camera dall’Onorevole Davide Mattiello e rinviato proprio a Palazzo Madama. La richiesta è chiara: svincolare gli investimenti degli Enti provinciali per interventi di edilizia scolastica e bonifica dall’amianto degli istituti». Un passaggio fondamentale per la sicurezza degli studenti, dei docenti e del personale. «La sola Provincia di Novara – prosegue il consigliere – potrebbe investire da subito, secondo quanto riferito dalla Consigliera delegata all’edilizia scolastica Emanuela Allegra, oltre un milione di euro sulle scuole del territorio».
L’ordine del Giorno impegna, dunque, la Giunta ad attivarsi tempestivamente nei confronti di Senato e Governo. «Un intervento di modifica le cui finalità sono condivise anche dai rappresentanti Piemontesi a Palazzo Madama, tra cui la Novarese Elena Ferrara, componente della Commissione Istruzione. Un’indicazione politica chiara su cui il Sottosegretario all’Istruzione, Davide Faraone – ricorda Rossi – ha dato importanti rassicurazioni durante la sua visita a Rivoli lo scorso 22 novembre». Una presenza del Governo là dove la tragica vicenda di Vito Scafidi ha drammaticamente riportato il tema della sicurezza nelle scuole all’attenzione dei più. Proprio alla giovane vittima del crollo al Liceo Darwin, Benvenuti in Italia ha dedicato la campagna L’8×1000 mandalo a scuola, approdata in Parlamento e inserita nella Legge di stabilità 2014, grazie alla quale oggi è possibile alimentare un fondo per l’edilizia scolastica. «Non è ammissibile – conclude Rossi – come rivela il rapporto Ecosistema Scuola di Legambiente, che il Paese non investa a sufficienza sulla sua infrastruttura più importante: la scuola, il luogo dove i nostri ragazzi diventano adulti e passano gran parte del loro tempo».

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