Cerca
Close this search box.

Altamura chiama Miasino

L'arrivo alla Dimora del Barone
L’arrivo alla Dimora del Barone

Nelle campagne pugliesi, tra Altamura, Matera, Alberobello, Castel del Monte, c’è una masseria. E’ la “Dimora del Barone”: una location prestigiosa per pranzi, cerimonie, convention e matrimoni. Un incantevole hotel con dodici camere elegantemente arredate, ristorante alla carta che propone il meglio dell’enogastronomia pugliese, Lobby Bar, area Wellness e SPA, sale riunioni in grado di accogliere fino a 250 posti, area parcheggio… Tutto questo in un bene sequestrato nel 2011 al boss Saverio Sorangelo, cassiere del clan “Mangione-Gigante-Matera” attivo a Gravina di Puglia.
Una struttura analoga per funzioni e vocazione al Castello di Miasino.
Per questo ho voluto visitare, insieme al novarese Carlo Romito presidente nazionale dell’associazione Solidus, che riunisce i professionisti dell’ospitalità italiana, la realtà pugliese alla ricerca di buone prassi e modelli di gestione che possano essere da esempio per il percorso che attende enti, soggetti privati e istituzioni in Piemonte in vista del riutilizzo sociale del castello di Miasino.

 

Un’avventura a lieto fine

La stuttura è in affidamento alla Cooperatova Majorana
La stuttura è in affidamento alla Cooperatova Majorana

Anche in Puglia così come in Piemonte il percorso per il riuso del bene non è stato semplice. Progetti presentati e respinti, difficoltà di lavorare in rete tra enti ed istituzioni, la complessità di proporre un progetto funzionale ed economicamente sostenibile.
Per arrivare al dunque c’è voluta la determinazione e il coraggio di un magistrato e di una dirigente scolastica. Dopo due anni di chiusura, la disdetta delle prenotazioni e la messa a rischio dei posti di lavoro, Francesca La Malfa, presidente della Sezione misure di prevenzione del tribunale di Bari ha disposto l’affido in gestione dell’albergo sala ricevimenti alla Cooperativa Majorana composta da neodiplomati e studenti dell’istituto alberghiero Majorana di Bari (1400 alunni divisi in quattro sedi e sette indirizzi). Non credo sia un caso si tratti di due donne che hanno dimostrato coraggio e forte senso delle istituzioni. Entrambe hanno accettato di farsi carico di una grande responsabilità anche di fronte all’assenza del provvedimento di confisca definitiva.

 

L’idea giusta al momento giusto

Incontro all'istituo Majorana
All’Istituto Majorana con Carlo Romito l’incontro con la coraggiosa e intraprendente Preside Paola Petruzzelli

L’incontro con la preside, Paola Petruzzelli, evidenzia alcuni aspetti chiave che hanno consentito l’affidamento della gestione della “Dimora del Barone”. L’istituto Majorana da tempo ha costituito la Cooperativa i cui soci sono studenti, ex studenti e professori. Uno strumento utile per generare occupazione, consentire ai ragazzi un primo confronto con il mondo del lavoro, sperimentare percorsi innovativi – la cooperativa tra l’altro produce anche birra artigianale. Un soggetto strettamente legato alla scuola, ma autonomo, pronto a farsi carico della gestione della struttura e affrontarne oneri economici e problematiche. La preside ha spiegato, ad esempio, come sia la stessa Cooperativa a farsi carico dei costi della sorveglianza. Dettaglio non trascurabile tenuto conto che, proprio questo aspetto, rappresenta uno scoglio che spesso si rivela insormontabile al momento della proposta e della valutazione dei progetti di riuso.

 

La “Dimora del Barone” è un caso irripetibile?

Dimora del Barone
Le sale della Dimora del Barone

Certamente è un modello da seguire, non solo è la dimostrazione che, senza trascurare un pizzico di buona sorte che faccia incastrare tutti i pezzi del puzzle, il coraggio e la volontà fanno la differenza.
Un impegno che va sostenuto da una rete del territorio che si attivi a sostegno dell’iniziativa, nel caso pugliese, tra gli altri, Bancapulia, oltre ad aver concesso un contributo economico per l’evento di inaugurazione, si è impegnata per un ulteriore intervento finanziario, a sostegno dell’iniziativa della scuola e dei ragazzi al fine di favorire il loro inserimento nel mondo del lavoro.

Cerca